Gianfranco Fini, il giorno dopo. Ha provocato un terremoto l’intervista al Corriere, nella quale ha ribadito il «sì» a 3 dei 4 quesiti referendari sulla fecondazione e sferza chi sceglie la via «diseducativa» dell’astensione. Alleanza nazionale. Una sollevazione nel suo partito. «Inaccettabile» (Alemanno), «incredibile» (Tremaglia), «sconcertante» (Mantovano). Per Publio Fiori «o Fini lascia An, o An lascia lui». A difendere Fini sono il coordinatore Ignazio La Russa e il viceministro Adolfo Urso: «Coraggioso».

I Poli. Centrosinistra e centrodestra si dividono sulle parole del vicepremier. L’udc Marco Follini: «Lo rispetto ma non lo applaudo». Duri gli altri astensionisti. Lodi dai referendari: per Piero Fassino quella di Fini è «una posizione corretta». Il fronte del sì è preoccupato per la scarsa affluenza prevista tra gli italiani all’estero. Il Viminale: comunicheremo i dati dell’affluenza. Per l’astensione documento di 400 medici. -