ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: Politica   Pag.  11 )
Lunedì 9 Settembre 2002

Gianna Fregonara

«L’Ulivo, solo comparse dirette da un regista»

Fini attacca l’opposizione e i girotondi di Moretti: la legge Cirami sarà un boomerang per la sinistra


 

DAL NOSTRO INVIATO
MIRABELLO (Ferrara) - Promette riforme e risorse. Si difende perché, se i conti pubblici non sono quelli sperati, «questo non riguarda solo l’Italia ma anche altri Paesi». E’ attento a non creare la minima crepa nella maggioranza: martedì, annuncia, vedremo Tremonti per le richieste di An per il Mezzogiorno. Parla di pensioni, di stipendi, di immigrazione («la nostra è una legge che contiene principi rivoluzionari»), di aumenti di stipendi e diminuzione di tasse. Ma poi c’è anche la legge Cirami, ci sono il girotondo del 14 settembre e lo sciopero generale. E Gianfranco Fini vuole schierare la sua gente. Come ogni anno ha scelto la festa nazionale del Tricolore di Mirabello per la sua rentrée dopo l’estate. E’ una piccola festa, ma che per An è un simbolo. Da questo paesino alle porte di Ferrara nel ’94 annunciò l’intenzione di fare la svolta di Fiuggi, e da allora ci viene tutti gli anni. Da qui ieri il vicepremier ha cercato di preparare i suoi agli appuntamenti della prossima stagione politica. «Vi chiedo, lavoratori di An, salariati, di mobilitarvi nelle fabbriche contro lo sciopero generale di Cofferati», ha detto dal palco.

Ce l’ha con i no global che l’altroieri a Berna lo hanno contestato: «Io sto dalla parte della gente per bene, loro invece hanno poca dimestichezza con la democrazia e con il sapone». Applausi. Ce l’ha con l’opposizione: la manifestazione del 14 settembre contro la legge Cirami è al centro di una sua durissima critica all’Ulivo. «Se loro pensano che, con questa legge, la Cassazione accoglierà tutte le istanze (del processo di Milano, ndr), allora vuol dire che pensano che c’è stato accanimento giudiziario...

Se invece si ha fiducia nella magistratura, si aspetti la decisione della corte. Nella legge non c’è nulla di automatico». Il punto, argomenta Fini, è che «abbiamo una opposizione che non è all’altezza di quello che una democrazia come la nostra merita. Dobbiamo cominciare a dirlo: la nostra opposizione è un’anomalia».

Sfotte Rutelli e Fassino, «che si credono leader e sono attori o forse anche comparse, dirette da un regista». La ripete due volte la battuta sul «regista» Moretti. Poi spiega: «Alzano il livello dello scontro su tutto, in modo parossistico, non ricordo a memoria un’opposizione così poco credibile... e dire che io ne ho fatti decenni di opposizione». Trova un’altra battuta: «l’opposizione ha la sindrome di Gino Bartali», deve inseguire, inseguire, inseguire. Senza citarlo chiama in causa Massimo D’Alema, «insofferente» a questo tipo di opposizione di piazza.

Eppure sulla giustizia e sulla legge Cirami, le dichiarazioni del sottosegretario di An Alfredo Mantovano, che aveva chiesto «una moratoria» per fare riforme organiche e non solo interventi spot avevano fatto immaginare una certa sofferenza nel partito di Fini. Il vicepremier vuole cancellare qualsiasi crepa, senza smentire Mantovano, che «aveva parlato d’intesa con me». «An non manda messaggi criptici. - spiega Fini - Vedrete che il tempo sarà galantuomo e la Cirami si ritorcerà contro la sinistra come un boomerang, così come è stato per la legge sulle rogatorie.

Allora la sinistra aveva fatto previsioni catastrofiche riguardo alla liberazione di pedofili e mafiosi: tutto infondato». Certo, «tutti questi provvedimenti, e mi riferisco per esempio alla proposta Pittelli (avviso di garanzia all’inizio dell’indagine), che vengono dal Parlamento e non dal governo», rischiano di non produrre riforme organiche e «di generare soltanto polemiche, mentre invece dobbiamo legiferare in materia di giustizia per iniziativa del ministro competente, visto che il tema è uno dei punti qualificanti del nostro programma di governo».

Fini può concludere: «La maggioranza ha resistito all’attacco frontale in questo anno. Adesso l’opposizione comincia a realizzare che dureremo cinque anni, che non ci siamo divisi, che non siamo un incidente di percorso». Applausi e tutti a cena.


vedi i precedenti interventi