ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LECCE Pag 7 ) |
Mercoledì 26 Marzo 2003 |
Pierluigi Blandolino Dopo lo «stop» di Mantovano, per la prima citadina «è prematuro parlarne». E slitta ai prossimi giorni il sopralluogo a San Pio fissato per oggi Nuovo moschea di Lecce, Poli Bortone frena
LECCE – «L'assessore Marciante ha fatto tutto da solo. Ma prima di concretizzare l'inizitiva dovremmo discuterne tutti insieme. La questione della destinazione della moschea non è ancora approdata in giunta». Così Adriana Poli Bortone, sindaca di Lecce ha dettato i tempi e modalità di realizzazione della sede del nuovo luogo di culto per immigrati mussulmani in città. «Prima di decidere sarà opportuno un confronto con tutte le forze politiche - ha ribadito, se pur brevemente perchè colta da sindrome influenzale, la sindaca -. So che una sorta di individuazione del posto è già avvenuta ma l'assessore all'Immigrazione non ha portato il problema in giiunta per cui sarebbe prematuro parlarne». Uno stop alla mosche? No. Solo il tentativo di approfonfdire l'argomento ed anche una sorta di richiamo all'assessore Marciante. Quasi a dire: argomenti così importanti non possono essere partoriti da un'unica volontà. In realtà anche l'assessore al Lavori Pubblici ha già fatto qualcosa o, meglio, più di qualcosa. La nuova moschea dovrebbe essere ospitata al pian terreno della Case Magno. «Pensiamo sia attualmente l'unica struttura disponibile per soddisfare le richieste degli immigrati segnalatemi dal collega di partito e di giunta Antonio Marciante - spiega l' assesssore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, Paolo Perrone, riferendosi alle Case Magno del quartiere San Pio-. Anche se io ritengo che il luogo migliore sarebbe un edificio situato nelle zone maggiormente frequentate dagli extracomunitari e cioè centro storico e rione Santa Rosa. Ma per il momento non abbiamo locali in quelle zone che siano idonei alle richieste». E di piu, l'assesore Palo Perrone non sa. Anche perchè, come dallo stesso confermato, è necesssario attendere l'incontro che si terrà quanto prima fra Perrone, Marciante, e il rappresentante dell'associazione dei mussulmani nella città di Lecce. Il sopralluogo previsto per stamani slitterà di qualche giorno: prima si farà l'incontro nel quale le volontà dei mussulmani saranno esplicitate dal presidente dell'associazione ai due assessori. Le richieste dei seguaci di Maometto sono note: sono state diffuse attraverso una richiesta di spazi meno angusti per il loro luogo di culto rispetto a quello già esistente di piazza Napoli, richiesta inviata nelle scorse settimane agli uffici dell'assessosre all'Immigrazione. I mussulmani avevano chiesto espressamente un edificio a doppia entrata: secondo la prassi islamica è opportuno un ingresso per le donne ed uno per gli uomini. E gli alloggi delle Casae Magno, nel rione San Pio, sarebbero secondo gli uffici competenti di palazzo Carafa, idonei per essere adibiti a moschea. Ma la comunità leccese si interroga sull'opportunità di avere o meno un nuovo lugo di culto per l'immigrati in città. E, soprattutto, si interroga sulla localizzazione nel rione San Pio dove, peraltro, mancano strutture adeguate per anziani e giovani. Ma l'assessore all'immigrazione, Antonio Marciante, ha deciso di intervenire dopo i due «stop» consecutivi sulla moschea venuti dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, di Alleanza Nazionale, e dal presidente della circoscrizione di riferimento del quartiere San Pio, il forzista Giovanni Castoro. «Intanto io ho una delega e mi muovo in base a questa. Poi - argomenta Antonio Marciante - ho semplicemente dato corso ad una richiesta pervenutami. Eviterei strumentalizzazioni sul caso perchè alle tante belle parole sulle società multietniche e sull'integrazione devono seguire i fatti». E la politica, o meglio, i consiglieri comunali di Lecce decidono di far conoscere il loro pensiero. Luigi Coclite, di Alleanza Nazionale, e di recente nominato coordinatore del collegio camerale di Lecce: dice «Io sono d'accordo sulla moschea anche perchè, se si dovesse vietare l'esercizio religioso ad altre comunità sarebbe come non rispettare la nostra Costituzione. Poi, sullla sua dislocazione nella zona di San Pio si può anche discutere»
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