LECCE - Il tavolo tecnico ieri sera al Ministero dell'Economia ha definitivamente concluso il suo lavoro. E il Governo ha disegnato il percorso per trovare le risorse, salvare il Tac dal tracollo e tira in ballo la Regione Puglia per un co-finanziamento del 50 percento del progetto, Alfredo Prete, presidente della Camera di Commercio di Lecce che anche ieri ha guidato la delegazione salentina, dice di essere «cautamente ottimista». Il POlo con il sottosegretario Alfredo Mantovano ed il senatore Francesco Chirilli gongola ma l'Unione con i parlamentari Ria, Rotundo e Maritati accusano.«Dove sono i soldi?»

IL PERCORSO - Dopo tre ore di colloquio i viceministri Baldassarri (Economia) e Viespoli (Lavoro) hanno spiegato che il Governo è pronto a finanziare subito due delle tre linee indicate nella bozza di progetto, che rigurdano l'innovazione, la ricerca e l'internalizzazione delle imprese. «Questi interventi - afferma Prete - consentiranno alle imprese di riposizionarsi». Saranno previsti 60 milioni di euro in tre anni. È con la Legge Finanziaria verranno stanziati 20 milioni per l'internalizzazione ed altrettanti per l'innovazione e la ricerca. I fondi sarebbero trovati o con il maxiemendmento alla Finanziaria o con il Fondo Unico per gli investimenti. Durante il vertice romano è sorsto un dubbio: sarà finanziato solo il progetto pugliese? E gli altri comparti italiani? Il Governo ha presentato una proposta di co-finanziamento al 50 per cento della Regione Puglia. «È un ipotesi che potrebbe consentire alla Regione Puglia di avere i fondi» dice ancora Prete. Che aggiunge: «La Regione dovrà versare i suoi 20 milioni di euro e gestirebbe i fondi». Dice Mantovano: «In questo modo i fondi saranno vincolati alla Regione, in caso contrario il percorso diventerebbe complicato dal punto di vista tecnico». Ieri il Governo ha anche ipotizzato un percorso per la prima linea della bozza, la defiscalizazione degli sgravi fiscali. «L'Ue potrebbe dare il via libera sole se il progetto dovesse essere presentato sotto forma di investimenti da parte delle aziende e conseguente aumento dell'occupazione. COn l'aumento della competitìvità l'Ue non direbbe di no», Sul Tac il governo continua a dimostrare la sua inaffidibilità ed evanescenza», hanno affermato in una nota i deputati Antonio Rotundo e Lorenzo Ria ed il senatore Alberto Maritati.

LA POLEMICA - Che hanno aggiunto: «L'incontro odierno (ieri per chi legge, ndr) con la delegzione parlamentare salentina si è in sostanza concluso con un nulla di fatto. In questa sede politica in cui ci aspettavamo risposte certe abbiamo avuto, invece, l'annuncio dell'ennesimo rinvio. Il Viceministro all'Economia, Mario Baldassarri, ha dichiarato apertamente di non poter assumere impegni precisi per quanto rigurda il finanziamento delle somme a sostegno del rilancio del sistema moda pugliese, individuate e proposte nel documento elaboarato dal tavolo tecnico sul Tac istituito presso il Ministero dell'Economia (60 milioni di euro, nel trienno, a favore dello sviluppo dell'innovazione tecnologica e della ricerca; 60 milioni di euro, nel trienno, a favore dell'internalizzazione delle imprese; 50 milioni di euro a favaore della patrimonializzazione delle imprese)». E ancora: «Il governo, quindi, ha rinviato ogni decisione a riguardo in sede di redazione del maxiemendamento alla prossima Finanziaria, la cui scadenza è ormai alle porte».

«NOI SODDISFATTI» - I parlamentari dell'Unione così hanno concluso: «Un ulteriore rinvio che, dopo un anno caratterizzato dall'immobilismo e dal silenzio sulla crisi di questo settore vitale per la nostra economia, ci preocupa seriamente. Da parte nostra continueremo ad incalzarre la magigoranza affinchè le risorse necessarie al riposizinamento competitivo dle TAc siano individuate e messe a disposizione in questa Fiannziaria». Chirilli (Forza Italia): «Noi siamo soddisfatti».