Arcangelo De Luca
Presentato il rapporto sugli ultimi quattro anni di attività di pubblica sicurezza
Nel Salento meno furti e omicidi. Ma frodi e truffe sono in aumento Il sotosegrrertario Mantovano: le forze dell'ordine hanno lavorato bene
LECCE - «Sulla base delle risultanze degli ultimi quattro anni, che trovano riscontro in dati oggettivi e facilmente comprovabili, lo stato della sicurezza nella provincia di Lecce sta nettamente migliorando. Certo, la statistica non soddisfa la persona che si è vista svaligiare la casa, ma consente a chi lavora per assicurare l'ordine pubblico di capire se si sta lavorando più o meno bene».
L'ANALISI - Moderatamente soddisfatto: così si è mostrato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che ieri ha presentato, presso la Prefettura di Lecce, i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica sicurezza, in un rapporto che mette a confronto, nell'arco temporale degli ultimi 12 anni, i quadrienni luglio 2001-giugno 2005 rispetto agli stessi periodi del 1997-2001 e del 1993-1997. Ne emerge un trend significativamente in diminuzione per i reati esaminati (omicidi, furti, rapine), salvo che per le truffe e le frodi telematiche, risultate in crescita anche a livello naziona
le. Dati che, in qualche mo
do, contrastano conl'indagine 2005 sulla qualità della vita nelle province italiane stilata di recente da «Il Sole 24 Ore», che relega la provincia di Lecce agli ultimi posti; anche in relazione agli indici di criminalità. «lo ritengo che i numeri debbano essere letti nella giusta ottica, onde evitare fraintendimenti o giudi
zi più o meno volutamente distorti
rafferma l'onorevole Alfredo Mantovano -. Accade, ad esempio, che la provincia di Lecce sia collocata al 28esima posto su 107 province italiane quanto ai dati numerici emersi sullo stato di sicurezza. Ma anche che la provincia di Lecce occupi il101esimo posto, sempre su 107, quanto alla percezione di sicurezza dichiarata dagli stessi cittadini. Se si verificano di questi paradossi, vuoI dire che occorre riflettere bene proprio sul parame
tro della percezione di sicurezza da
parte della gente».
NEL DETTAGLIO - Per certi aspetti, il problema della comunicazione, secondo Mantovano, è di pari importanza a quello di chi deve assicurare la pubbli~a sicurezza: «Oggi si verifica che una notizia riguardante un semplice sequestro di mortaretti abbia su qualche giornale un ampio spazio, lo stesso che magari una decina d'anni fa veniva riservato a un'importante operazione antimafia. Ciò incide non solo nella percezione di sicurezza,
ma anche sulla fiducia che la gente ripone nell'operato delle Forze dell'Ordine. Un migliore equilibrio non guasterebbe. Nel momento in cui si parla dello stato di sicurezza di un territorio, tutti dovrebbero assumersi le proprie responsabilità». Secondo il rapporto presentato dal Dipartimento della Pubblica sicurezza, gli omicidi sono in sensibile diminuzione, con decrementi del 34 per cento circa e del 35,6 per cento nel quadriennio luglio 2001-giugno 2005 rispetto agli
stessi periodi del 1997-2001 e del I 1993-1997. Gli omicidi di criminalità
organizzata sono risultati in diminuzione nell'ultimo quadriennio rispetto al precedente che, invece, aveva presentato un aumento a confronto
con il dato rilevato nei 48 mesi antecedenti.
IL BORSINO DEI REATI - Quest'ultimo trend sarebbe stato influenzato dagli
scontri, anche interni, fra clan per l'acquisizione della leadership territoriale. Per quanto riguarda i cosiddetti reati predatori, sono stati in costante diminuzione quasi tutti i tipi di furto, con particolare riferimento a quel
lidi autoveicoli, auto in sosta ed in abitazione. Anche le rapine sono state in
calo, maggiormente quelle ai danni di Istituti di credito che, invece, avevano subito un rialzo nel luglio 1997-giugno 2001 rispetto al quadriennio precedente. Le rapine negli uffici postali sono risultate in flessione del 27,8 per cento nel periodo luglio 2001-giugno 2005 rispetto ai 48 mesi precedenti. Per quanto riguarda l'impegno anti-criminalità, nell'ultimo
quadriennio sono state scoperte 21 associazioni di tipo mafioso, catturati 11 pericolosi latitanti, sequestrati (66) e confiscati (3) beni ai sensi della normativa antimatia. Senza tralasciare l'azzeramento del fenomeno degli sbarchi di clandestini sulle coste pugliesi, in particolare del Salento. Le attività investigative hanno consentito, nell'ultimo quadriennio, di denunciare all'autorità giudiziaria
complessivamente 28.413 persone, di cui 5.569 in stato d'arresto.
TRUFFE TELEMATICHE - L'unica «frontiera» dell'illegalità in aumento resta quella legata alle truffe e alle frodi informatiche, con un trend sostanzialmente in crescita: nell'ultimo quadriennio sono state registrate 5.973 truffe a fronte delle 948 del periodo precedente.
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