Salvatore Avitabile
L’investimento a Casarano di Diego Della Valle
Mantovano: «Bidone della Sinistra. Il sindaco protesti con i Ds»
LECCE — Il suo atto d’accusa susciterà sicuramente
velenose polemiche negli ambienti politici salentini. Ma lui
conferma il suo stile schietto
e pungente. Dice: «Io credo
che quella del sindaco di Casarano non sia stata una lettera, ma una foglia di fico.
Quello di Diego Della Valle è
uno dei tanti bidoni della sinistra nel Salento». E’ un fiume
in piena Alfredo Mantovano, il
sottosegretario all’Interno
del governo Berlusconi sconfitto da Massimo D’Alema per
soli quattromila voti con il sistema maggioritario nelle elezioni politiche dello scorso 13
maggio nel collegio camerale
Gallipoli-Casarano
Sottosegretario, otto mesi fa a Casarano l’imprenditore
Diego Della Valle, nel corso di
un comizio con Massimo D’Alema, annunciò la realizzazione nel Salento di un polo cazaturiero con forti ricadute
occupazionali nell’area. Sono
passati otto mesi e nulla è stato fatto. Ora il sindaco di Casarano ha scritto un’altra lettera di sollecito all’imprenditore marchigiano. Lei cosa ne pensa? «Io penso che il sindaco di
Casarano sia rimasto senza
un panno addosso. E sta tentando di dissociarsi da un’iniziativa che rischia di diventare una presa in giro. Quelli della sinistra hanno tentato ancora una volta di gettare fumo
negli occhi ai salentini. Nella
campagna elettorale di D’Alema hanno coinvolto tanti personaggi. Ed hanno fatto così
anche con Diego Della Valle.
Ha un consiglio per il sindaco di Casarano? «Perchè non ha scritto direttamente a Massimo D’Alema? In fondo ha racimolato i voti per farlo eleggere. E’ davvero ridicolo. Io penso che la
presa di posizione di Venuti
sia la conferma dell’assoluto
disprezzo da parte della sinistra nei confronti della popolazione salentina. Sono molto
deluso dal sindaco di Casarano».
L’investimento a Casarano
di Diego Della Valle è stato
annunciato come il volano
dell’economia calzaturiera salentina. Sottosegretario, condivide? «Assolutamente no. E le
spiego anche il perchè. Io durante la campagna elettorale
ho sentito gli umori di molti
imprenditori che lavorano nel
calzaturiero. Ebbene posso
tranquillamente dire che ho
registrato da parte loro una
serie di preoccupazioni non di
poco conto sul possibile arrivo nel Salento di Della Valle
che - secondo gli addetti locali - non avrebbe creato occupazione ma sottratto alle
aziende locali i "cervelli" ed i
"capimastro". Ecco, è questa
la verità. Della Valle avrebbe
messo in ginocchio le altre imprese della zona. Io credo che
se alla fine l’imprenditore
marchigiano non dovesse
aprire il polo calzaturiero tanto annunciato, beh non sarà
un male per il Salento. Meglio
che finisca così perchè in questo modo non saranno investiti miliardi per la costruzione di stabilimenti. E i lavoratori salentini non cullerebbero più aspettative».
Lei pensa che Diego Della
Valle, uno dei più noti imprenditori italiani, possa aver
prestato il suo nome alla campagna elettorale di D’Alema e
di conseguenza preso in giro i
salentini? «Io so soltanto che durante la scorsa campagna elettorale nella sinistra la prospettiva
di vedere il loro leader, Massimo D’Alema, fuori dal Parlamento è stata vissuta con
grande angoscia. Ecco perchè
gli appelli per D’Alema sono
stati tanti. Della Valle è stato
in buona compagnia. La sinistra ha fatto la campagna
elettorale puntando sul fascino dei personaggi. E alla fine
D’Alema è stato eletto. Le ripeto, il sindaco di Casarano
dovrebbe scrivere a lui e non
certo a Delle Valle. E dirgli: ti
abbiamo fatto eleggere ed
ora?».
Da questa vicenda chi rischia di uscire con le ossa rotte? «Di sicuro il sindaco di Casarano. Sta facendo una pessima figura. Quello che si sta
consumando è un vero e proprio teatrino della politica, è
tutto così ridicolo».
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