ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA SICILIA
(Sezione:  CRONACHE SICILIANE   Pag.   12   )
Martedì 15 ottobre 2002

Concetto Mannisi

La neonata Confederazione antiracket e antiusura

«I mutui a favore degli usurati vadano a carico degli strozzini»
Una battaglia per modificare la legge 108


 

CATANIA – La modifica della legge 108 e la richiesta che tutte le associazioni antiracket e antiusura abbiano una propria sede. Sono queste le prime proposte della giovanissima Confederazione italiana antiracket e antiusura (la Ciaa, nata ufficialmente lo scorso 13 settembre), riunitasi ieri pomeriggio a Catania, e che saranno avanzate nei prossimi giorni al sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano.

E' stato lo stesso presidente della Confederazione, l'agrigentina Silvana Gatto (già presidente dell'associazione provinciale «Lo Mastro», ad Agrigento), ad illustrare i progetti concertati con gli altri undici promotori della Ciaa. «In merito alla modifica della legge 108 - precisa - è nostro intento, innanzitutto, approdare alla non restituzione, da parte delle vittime, del mutuo che viene erogato dallo Stato, a tasso zero, in favore di chi è stato sottoposto ad usura. Oggi, infatti, la vittima degli strozzini è chiamata a restituire gradualmente il mutuo, a differenza di quel che accade con la vittima delle estorsioni. Ebbene, lo Stato si faccia risarcire il mutuo erogato dagli stessi usurai, vedrete che in questa maniera questa triste piaga sarà sanata». «Per quel che concerne l'altra proposta - prosegue la signora Gatto - ritengo che ogni associazione debba avere una propria sede nel proprio territorio. Oggi, infatti, la stragrande maggioranza delle associazioni viene ospitata in uffici che, spesso, niente hanno a che vedere con le problematiche trattate. Credo che il cittadino si sentirebbe più tutelato ad entrare nella sede che riconosca come propria della tal associazione antiracket o della tal associazione antiusura. Per non dire, poi, del discorso pratico, di funzionalità degli uffici vera e propria».

- La Ciaa sta lavorando alacremente dal giorno della sua fondazione, ma non rischiate di porvi in contrasto con altre associazioni, comunque di spaccare il fronte?
«Perché mai? Ognuno ha le proprie esperienze, anche negative, e grazie a queste può portare i propri contributi alla causa comune. Tano Grasso, se vi riferite a lui, ha le sue idee e noi le rispettiamo. Vorremmo, però, che lui e lo stesso onorevole Lumia rispettassero le nostre. E' questo può consentirci di crescere. Crescere tutti. Anche quelli che lavoriamo senza paladini e lontani dai riflettori. Ma lavoriamo...».


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