ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Sicilia
(Sezione:    RAGUSA      Pag.    Pagina 82)
Domenica 17 ottobre 2004

Rossella Schembri

 

 

 Cpt, rimpatriate ieri le otto donne rumene

Monta la polemica per la riapertura del Centro di viale Colajanni. Il sen. Minardo ne chiede la chiusura: «La città non lo vuole»


 

Ragusa. Le otto donne rumene, ospitate all'interno del Centro di permanenza provvisoria di via Colajanni, sono state rimpatriate ieri. La struttura, che è al centro di polemiche tutt'altro che concluse, proprio rispetto alla sua destinazione d'uso, quella di accogliere i migranti che saranno espulsi dal territorio nazionale, con il trasferimento delle rumene, ha svolto per la prima volta la sua specifica funzionalità. Il centro di permanenza infatti, è anche detto "provvisorio" dato che gli stranieri vi soggiornano per un massimo di 60 giorni, in via appunto temporanea prima di essere rimpatriati, per il tempo necessario a procedere con l'identificazione dei cittadini extra Unione europea.

Al Cpt restano attualmente soltanto gli uomini, che dovrebbero essere in tutto 39 per lo più magrebini e di età compresa fra i 25 e i 30 anni. "Il nostro carico di lavoro è eccessivo, perché si opera in condizioni di disagio - afferma Filippo Frasca il segretario provinciale del Sap, il sindacato autonomo polizia - in quanto mi risulta che vi siano circa 7 unità dentro, che fanno riferimento al container inserito nell'area esterna all'edificio, più due pattuglie, una posta sul fronte del sito che si affaccia su via Colajanni e una operativa sulla via Mongibello, quindi altre quattro unità e complessivamente arriviamo a dieci unità di personale della Polizia di Stato di Ragusa". Frasca ha nominato un responsabile della legge 626, che è stato incaricato a verificare nei prossimi giorni l'applicazione delle norme di sicurezza per gli operatori della Polizia che svolgono servizio all'interno o all'esterno del Centro di permanenza. Inoltre, il rappresentante provinciale del Sap, ha sollecitato l'intervento del direttivo nazionale del suo sindacato. "Nella settimana che va dal 25 ottobre, la data esatta non mi è stata ancora comunicata dal segretario nazionale del Sap Filippo Saltamartino - dice Frasca - saremo a Roma, ricevuti dai funzionari della segreteria del capo di Polizia, a cui abbiamo illustrato con una nota urgente inviata a seguito della fuga dei sette migranti, la situazione vissuta a Ragusa con l'istituzione del centro di permanenza".

Anche Maurizio Campo del Silp Cgil, altro sindacato di Polizia, in una nota diffusa nei giorni scorsi ha lamentato la problematica dell'apertura del Cpt sollecitandone la chiusura. Oggi e domani, nelle due sedute del Consiglio comunale, fissate per la discussione sulle comunicazioni e interrogazioni, è probabile che il dibattito si fermi proprio sulla questione del Cpt. Infatti è prevista la discussione della mozione, presentata a suo tempo da Frasca, che oltre ad essere rappresentante provinciale del Sap è anche consigliere comunale di Alleanza nazionale. La mozione fa riferimento a tutte le questioni poste dal rappresentante sindacale in una lettera aperta, trasmessa alle varie autorità competenti (Comune, Prefettura, Questura) prima che il Centro venisse aperto. "Spero - conclude il consigliere e rappresentante sindacale di Polizia - che i miei colleghi del Consiglio siano consapevoli che ci sono i presupposti per raggiungere un accordo su una mozione che possa davvero essere efficace per portare avanti questa battaglia comune, dato che tutti con motivazioni diverse, contestiamo l'apertura della struttura".

E infine qualcosa si muove anche sul fronte parlamentare. Il senatore Riccardo Minardo nel corso della seduta in senato che si è svolta il 15 ottobre, alla presenza del sottosegretario del ministro dell'Interno Alfredo Mantovano, ha fatto presente che sin dalla sua apertura la struttura ha creato tensioni e allarme nella comunità, dato che la presenza di questo sito continua ad essere contestata. Minardo ha sollecitato "la chiusura del Cpt visto che la cittadinanza non lo vuole e il Governo si ostina a renderlo operativo".


    

 

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