ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA SICILIA (Sezione: Fatti di Sicilia Pag. 6 ) |
Lunedì 19 maggio 2003 |
Gaspare Necci IMMIGRAZIONE
Il Viminale «In calo arrivi di clandestini»
Roma. Nel primo quadrimestre del 2003 cresce il numero degli immigrati regolari presenti in Italia, diminuiscono gli arrivi dei clandestini (33.470 irregolari contro i 49.934 dello stesso periodo del 2002), aumentano le espulsioni (+57%) e gli arresti (12.803 contro 10.182). Questi gli ultimi dati sull'immigrazione forniti dal sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. Numeri, ha sottolineato, «che dimostrano il buon funzionamento della legge Fini-Bossi». «Fino a pochi giorni fa - ha spiegato Mantovano - la Fini-Bossi veniva accusata dalle opposizioni, anche con atti parlamentari, di essere rigorosa con gli stranieri che desiderano lavorare onestamente in Italia; incapace di far funzionare il meccanismo delle espulsioni; lassista con i trafficanti di uomini. Ma i dati oggettivi e le valutazioni provenienti nell'ultima settimana da varie fonti - ha aggiunto - dimostrano esattamente il contrario». Nel dossier 2003 di Caritas e Migrantes, ha rilevato il sottosegretario, «si ricava che, all'inizio dell'anno in corso, gli immigrati regolari presenti in Italia erano 2.395.000, cioè 800.000 in più rispetto all'anno precedente. Va precisato che nell'agosto 2002, cioè poco prima dell'avvio della regolarizzazione, la stima dei clandestini presenti in Italia era esattamente di 800.000 unità: questo vuol dire che la regolarizzazione sta effettivamente prosciugando l'area della clandestinità». Ancora più rilevante, ha proseguito Mantovano, «il dato delle assunzioni regolari di extracomunitari cui si è proceduto nel 2002: 659.847, 192.547 in più rispetto all'anno precedente. Ed i contratti regolari cresceranno ulteriormente quando, entro il dicembre prossimo, sarà completato il disbrigo delle pratiche di regolarizzazione». Buone notizie, poi, anche sul fronte degli arrivi dei clandestini e delle espulsioni. Nei primi 4 mesi del 2003, ha osservato il sottosegretario, «gli stranieri rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale sono stati 33.470, a fronte dei 49.934 del corrispondente periodo del 2002 e dei 44.517 del 2001; di essi sono stati effettivamente allontanati 19.634, pari al 58,6% del totale, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2002 (57,5%) e del 2001 (53,4%)». Da gennaio ad aprile, ha aggiunto, «appena 20 clandestini sono stati rintracciati in Puglia a seguito degli sbarchi (2.169 dell'identico periodo del 2002) e 4.095 dello stesso periodo del 2001; 2.000 in Sicilia, contro i 4.771 del 2002 e i 751 del 2001; nessuno in Calabria, a fronte dei 1.114 del 2002 e dei 417 del 2001. Questi dati - secondo Mantovano - confermano la concentrazione della rotta dei clandestini sul Canale di Sicilia, ma al tempo stesso il successo della collaborazione con Paesi come Albania, Turchia ed Egitto. E se destano preoccupazione le notizie degli arrivi a Lampedusa (come è accaduto ieri) o a Pantelleria, non può sfuggire il dato di insieme». Infine, ha continuato il sottosegretario, «con la Fini-Bossi vi è maggiore rigore verso i delinquenti». Gli stranieri arrestati nel primo quadrimestre dell'anno sono infatti 12.803, a fronte dei 10.182 dello stesso periodo del 2002. Tra i fattori che hanno inciso maggiormente su questo incremento, ha sostenuto, «vi è l'utilizzo delle impronte digitali, così osteggiato in Parlamento dalle opposizioni: più volte l'acquisita certezza dell'identità dello straniero ha fatto e sta facendo emergere gli effettivi precedenti penali; in più casi ci si è trovati di fronte a più condanne con differenti generalità relative alla stessa persona che, in virtù di documenti falsi, ha potuto fruire indebitamente dei benefici previsti dai codici. Lo strumento delle impronte sta prosciugando quest' area di impunità».
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