ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su LA SICILIA
(Sezione:    Scienza ed etica     Pag.    3)
SABATO 21 MAGGIO 2005

Anna Rita Rapetta

 

 E in Italia s'infiamma il dibattito sul referendum

Gli scienziati: «In Corea fondi e libertà di ricerca». Fassino: «La legge andrà comunque cambiata»


 

Roma. I risultati delle ricerche sulla clonazione umana a fini terapeutici condotte in Corea del Sud e Gran Bretagna impongono un'attenta riflessione. La notizia del successo degli esperimenti dei genetisti coreani e inglesi si inserisce nel dibattito sui confini della scienza che appassiona i sostenitori dei referendum del 12 e 13 giugno prossimi e gli astensionisti. Due fronti opposti, d'accordo solo su una cosa: il campo della ricerca genetica deve essere regolamentato. I primi sono convinti che la legge 40 varata in tal senso dalla Cdl sia dannosa per la salute delle donne e penalizzante per il mondo della ricerca.

Al contrario, gli astensionisti - che invitano a disertare le urne per non raggiungere il quorum e far fallire il referendum - credono che la legge sulla fecondazione abbia finalmente messo fine al 'far west'. Tra questi, alcuni escludono l'ipotesi di rimettere mano alla legge 40 nel caso in cui il referendum non fosse valido. Altri ritengono che il provvedimento approvato più di un anno fa sia perfettibile e aspettano che il Parlamento riprenda l'esame delle proposte di modifica già presentate da diverse forze politiche per procedere ad una limatura del testo.

Le ultime novità entusiasmano alcuni esperti italiani che invitano ad iniziare una discussione seria sulle regole. «Possiamo regolamentare il settore, autorizzare determinati studi solo in particolari centri che garantiscono risultati e correttezza», suggerisce Giuseppe Novelli, genetista dell'Università di Tor Vergata, che chiosa: «Vietare tutto a priori è sbagliato e anti-scientifico». I ricercatori sudcoreani «a differenza di noi italiani hanno soldi e libertà di fare le loro ricerche», commenta polemico Carlo Alberto Redi, direttore del laboratorio di Biologia dello Sviluppo all'Università di Pavia. Piero Fassino, segretario dei Ds, ha garantito il massimo impegno della Quercia e ha messo le mani avanti: «Il mancato quorum non potrebbe in nessun caso considerarsi politicamente e giuridicamente equivalente ad una vittoria del no» e «la battaglia parlamentare per la revisione della legge non potrà essere evitata evocando un pronunciamento referendario che non c'è stato».

Il raggiungimento del quorum non è affatto un obiettivo scontato, ma darebbe man forte ai Ds nella contesa con la Margherita dall'inizio contraria alla consultazione popolare sull'argomento in questione. «Il mancato raggiungimento del quorum rappresenterebbe uno smacco politico per i diessini, fautori, oltre che della piena egemonia in seno all'Unione, di una rivoluzione sociale di stile zapaterista», afferma Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno, secondo cui i Ds stanno strumentalizzando «la tutela della dignità della vita nascente a fini elettorali». «Se ogni embrione è persona, ogni aborto è un omicidio volontario e ogni caso di aborto spontaneo darebbe luogo a controversie spaventose. E' una via senza uscita», avverte il diessino Giovanni Berlinguer e il radicale Marco Pannella ironizza: «Se gli embrioni sono figli, fratelli, persone care, hanno una mamma e un papà che sono gli spermatozoi e gli ovuli, la masturbazione è lo sterminio di milioni di possibili genitori degli embrioni».


    

 

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