ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su La Sicilia | Venerdì 29 marzo 2002 |
Gabriella Bellucci
Ma sul rischio attentati il governo tranquillizza: «Massima prevenzione»
ROMA - L'allarme è fondato ma lo stato di vigilanza è tale da rassicurare anche gli spiriti più ansiosi. A ventiquattro ore dalla segnalazione di possibili attentati terroristici a Venezia, Verona, Firenze e Milano, soprattutto contro cittadini americani, il governo invia messaggi distensivi. La parola d'ordine per tutti è «serenità». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Berlusconi ("nessun motivo di preoccupazione") e lo hanno ripetuto i responsabili degli Interni e dei Servizi segreti, ognuno nell'ambito delle proprie competenze. Al punto che il ministro Scajola ha confermato che a Pasqua sarà prima a Firenze, ospite del sindaco Domenici, per assistere al tradizionale «scoppio del carro» in piazza Duomo, e poi a Venezia. Ma le notizie più rassicuranti Scajola le ha date direttamente alla Cnn, in un'intervista destinata al bersaglio principale degli attentati ipotizzati. «Esiste un avvertimento di carattere confidenziale - ha dichiarato - che ci ha spinto ad alzare la guardia, ma non ci sono riscontri specifici». Del resto, ha sottolineato il ministro, il periodo che stiamo vivendo dall'11 settembre in poi, fino al rigurgito di terrorismo interno di questi ultimi giorni, hanno già spinto le autorità ad innalzare al massimo il livello di prevenzione. In altre parole, che ci possano essere pericoli in agguato non è una novità e nessuno intende sottovalutare la situazione. Secondo quanto riferito dall'emittente americana, a margine dell'intervista, Scajola ha riferito che l'allarme è collegato all'attività di «personaggi mediorientali», senza però specificare a quali gruppi terroristici facciano riferimento. Sulla linea della riservatezza anche il ministro per la Funzione pubblica con delega sui servizi segreti, Frattini, che lamenta un'eccessiva circolazione di indiscrezione sui giornali. «Fanno il loro mestiere - ammette - ma ciò non deve creare né allarmi nè allarmismi in nessuno». Agli italiani, invece, suggerisce di «essere tranquilli e confidare nell'attenzione e nella massima allerta delle forze dell'ordine e dei servizi segreti». «Si può tranquillamente passeggiare nelle splendide città italiane - fa eco il sottosegretario agli Interni, Mantovano - in questo periodo non ci sono stati motivi per un ulteriore innalzamento dell'allarme». Ottimismo a gonfie vele che non trova però riscontro effettivo tra gli addetti ai lavori della sicurezza. I Ros dei Carabinieri hanno segnalato possibili attentati con esplosivo sotto la voce «festa del piccione». Il riferimento è sia a Firenze dove, durante la domenica di Pasqua, oltre allo scoppio del cannone, si volge il tradizionale volo della colombina d'avanti al Duomo, sia a Venezia, città dei piccioni per eccellenza. Secondo quanto si è appreso, le informazioni raccolte dai Ros sarebbero molto dettagliate sul tipo di esplosivo ipotizzato e sulla nazionalità degli eventuali attentatori. In proposito, il procuratore aggiunto della Repubblica di Venezia, Smitti, ha aperto un fascicolo, assegnando il lavoro al pm Casson. Fonti della questura, infatti, sostengono che «l'allarme è da prendere in seria considerazione». Al punto che la città lagunare è stata ormai «blindata», attraverso la precettazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine, anche quelli in ferie. Punto nevralgico, piazza San Marco, come simbolo delle Cristianità, dove potrebbe entrare in azione un commando di sette-otto presunti terroristi islamici, di cui i Carabinieri hanno indicato le generalità e l'itinerario percorso per arrivare a destinazione. Solo a Verona il prefetto ha affermato che «non ci sono motivi di allarme», anche se «l'attenzione deve restare alta». Come a Roma, del resto, e in particolare all'aeroporto di Fiumicino, ormai pattugliato secondo i dispositivi di massima sorveglianza.
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