ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Sicilia
(Sezione:     Pag.     )
Venerd' 8 novembre 2002

Anna Rita Rapetta

Immigrati, si riapre lo scontro fra Lega e An




 

ROMA – E' scontro tra Lega e An sulla circolare del ministero degli Interni che concede un permesso di soggiorno di sei mesi agli immigrati che decidono di aprire una vertenza contro il datore di lavoro che si rifiuta di regolarizzarli.
Il capo della Lega, Bossi, stronca in poche parole l'iniziativa del Viminale. La liquida come un «errore clamoroso» e ne denuncia l'illegalità e annuncia: «La ritireremo». Un colpo per le speranze di quegli immigrati che, fin da ieri, si sono riversati nelle Camere del lavoro per denunciare la loro situazione. Soltanto a Milano sono state aperte cinquecento vertenze da parte di colf e assistenti licenziati anziché regolarizzati.

«E' solo la punta di un iceberg», avverte il segretario della Camera del lavoro della città, Panzieri, che promette iniziative per «tutelare i lavoratori immigrati». La tutela per chi è nelle condizioni di essere messo in regola è di primaria importanza per La Russa (An) che difende l'iniziativa del sottosegretario del Viminale, Mantovano.

I leghisti, invece, sono più preoccupati per le conseguenze del provvedimento che ai loro occhi appare una sorta di sanatoria. Qualcosa che va contro lo spirito della Bossi-Fini, protesta senza mezzi termini il capo leghista senza nascondere il suo disappunto per il fatto che un singolo ministero abbia «inviato di sua iniziativa circolari che contrastano con la legge» appena approvata, mentre c'è un apposito comitato misto per la sua attuazione.

Una circolare «abusiva e illegale», tuona quindi Bossi, che lancia una pesante accusa al titolare degli Interni, Pisanu, e al suo sottosegretario, Mantovano: più che all'esigenza di tutelare i lavoratori, la circolare emessa risponde «alle pressioni di quelle organizzazioni che avevano costruito un'industria fiorente sui clandestini e che con la nuova legge rischiano di perdere, dopo il loro Dio, anche il dio denaro al quale si sono recentemente convertite».

La replica di La Russa evita di alimentare le polemiche ed esclude che le differenti vedute possano portare a una rottura con il Carroccio: «Nelle forme Bossi ha ragione - conclude il capogruppo di An - ma nei contenuti sono certo che anche lui non vuole lo sfruttamento degli extra-comunitari in regola, vuole l'espulsione dei clandestini, ma la giusta tutela per chi lavora come tutti gli altri».


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