ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su La Sicilia (Sezione: Pag. ) |
Martedì 8 Marzo 2005 |
Droga, cambia il consumo ora vanno i mix
Vienna. Cambia il consumo di droga in Italia. L'offerta si diversifica inseguendo e, più spesso, guidando una domanda che non accenna a diminuire. Lo dimostrano i dati sui sequestri: 26.000 kg nel 2004, con un boom degli anfetaminici (ecstasy e simili). Tra le nuove tendenze si va affermando il mix di sostanze (cocaina tagliata con atropina, ad esempio) e le «smart drugs», sostanze lecite acquistabili comodamente via internet. Il quadro è stato delineato dal sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che è intervenuto ieri a Vienna alla giornata d' apertura della 48ª Commission on narcotic drugs dell' Onu. SEQUESTRI ANFETAMINICI AUMENTANO DEL 60%. Oltre 31.000 trafficanti di droga sono stati denunciati lo scorso anno. Circa 3.600 sono stati i chili di cocaina sequestrati, contro i 2.500 di cocaina. Intercettate anche 380.000 dosi di anfetaminici, con un incremento di oltre il 60% rispetto all' anno precedente. Questi dati, ha spiegato Mantovano, «evidenziano una preoccupante svolta nella tipologia del consumo, nonchè la necessità di rivedere i parametri di valutazione dell' intero fenomeno, in tutti i suoi risvolti, non ultimo quello della corretta individuazione delle cause di tanti incidenti stradali, altrimenti inspiegabili». MIX DI SOSTANZE E «SMART DRUGS» NUOVE TENDENZE. Ad indicare come sta cambiando il consumo di droga in Italia sono i primi dati, anticipati dal direttore del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio, Nicola Carlesi, sul nuovo Rapporto annuale che uscirà nei prossimi mesi. «Il fenomeno del “poliuso”, ovvero del mix di sostanze - ha osservato Carlesi - sta diventando sempre più frequente ed è molto pericoloso: si tratta, infatti, di miscele micidiali che possono provocare intossicazioni acute ed overdose». Ci sono poi, ha aggiunto, «le 'smart drugs', sostanze che si possono ordinare via internet (funghi allucinogeni, chetamina ed altro) e sono spesso pericolose». PRIMO INCONTRO CON COCAINA A 15 ANNI. I dati indicano che la cocaina è sempre più diffusa. Un fenomeno, ha osservato Carlesi, «favorito anche dal calo del prezzo, non è più la droga dei vip. E si abbassa l'età del primo incontro con la cocaina: avviene spesso a 15 anni e ciò è preoccupante, perchè l' effetto di questa sostanza sui neuroni in formazione come sono quelli degli adolescenti è molto dannoso: possono esserci dissociazioni, sindromi paranoidi e crisi di panico, come purtroppo sa bene chi opera in questo campo». EROINA NON PIU' IN VENA. Quanto all'eroina, ha detto ancora il direttore del Dipartimento, «viene assunta sempre meno per via endovenosa, mentre si preferisce inalarla o fumarla, magari pensando che ci siano meno pericoli. In questo modo essa arriva immediatamente ai centri nervosi e l'effetto è forte». MANTOVANO, SERVE PREVENZIONE. Nella strategia antidroga, ha rilevato il sottosegretario nel suo intervento ieri alla Commissione delle Nazioni Unite, «accanto alla repressione occorre anche fare opera di prevenzione, evidenziando i danni ed i pericoli connessi all' uso di stupefacenti: è infatti importante garantire una corretta informazione, che confuti in modo documentato e convincente teorie ricorrenti sulla sostanziale innocuità di certe sostanze che con troppa leggerezza vengono definite leggere». TRAFFICO DROGA FINANZIA TERRORISMO. E oltre ad essere una delle attività criminali più lucrose, ha ammonito il sottosegretario Mantovano, «il traffico internazionale di stupefacenti è anche uno strumento di finanziamento del terrorismo. Basti ricordare cosa avveniva in Afghanistan col governo dei talebani, che dava supporto ed accoglienza ad Al Qaeda, finanziandosi con il fiorente mercato dell'oppio». Ancora oggi, ha aggiunto, «nelle zone dell'Afghanistan non ancora sotto il controllo del nuovo governo, parte del mercato di oppio continua ad alimentare aree legate al terrorismo islamico». Anche il consigliere giuridico della rappresentanza italiana all'Onu di Vienna, Stefano Dambruoso, ha sottolineato i legami tra trafficanti di droga e terroristi islamici.
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