ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA SICILIA (Sezione: Palermo Pag. 67 ) |
Domenica 9 Marzo 2003 |
Michele Russotto
«An non sarà una comparsa»
An non ci sta ad essere il partner debole della coalizione di centrodestra. Lo ha detto a chiare lettere ieri mattina nella sua conferenza stampa di presentazione l'onorevole Gianpiero Cannella, fresco di nomina da parte di Fini, di commissario provinciale del partito. E rivendica con fermezza la candidatura alla presidenza della Provincia. Per chi? Nomi ovviamente non ne fa. Fabio Tricoli? Può essere. Dice comunque che non è competenza sua ma degli organi regionali del partito. Però, chi pensa che nelle trattative An si presenti in una posizione di debolezza si sbaglia. Bando alle conflittualità interne, alle sterili diatribe, per riprendere, in un clima unitario, il percorso già tracciato da Marzio Tricoli. Nel segno della continuità e per mantenere tutti gli impegni assunti in sede congressuale. Dice Cannella: «Non mi sentirete mai pronunciare i termini componente o corrente». Parola di commissario. Lo affiancano il responsabile nazionale enti locali Italo Bocchino, venuto di persona a verificare le cause dei malesseri che da tempo affliggono la destra palermitana, il vice commissario Felice Coppolino e due dei tre sindaci della provincia in quota An. Quello di Monreale, Salvino Caputo e quello di Roccamena, Giuseppe Palmeri. Presenza non casuale, ma testimonianza e segno tangibile del nuovo corso che Cannella intende imprimere al suo partito, di apertura cioè verso il territorio. Ma l'attenzione è alle prossime elezioni provinciali. «Nei prossimi giorni - afferma il commissario di An - avrò confronti con tutte le associazioni di categoria e con le organizzazioni sindacali, a partire dalla Cgil, per impostare un progetto di sviluppo da portare avanti. Non per gestire l'esistente - sottolinea con decisione - ma per cambiare. Il tema strategico del nostro programma è quello della legalità. Per questo ho già chiesto a tutti i ministri di venire in Sicilia. E il primo appuntamento è fissato per il prossimo 28 marzo, con il sottosegretario Alfredo Mantovano». E per quanto riguarda l'ingresso nella giunta comunale di Filippo Cangemi? «Dovreste chiederlo al sindaco Cammarata - risponde Cannella - anche se posso assicurare che è questione di giorni». Poi, il commissario Cannella ritorna sul tema elezioni provinciali per annunciare che quando An parla di apertura alla società civile non enuncia slogan propagandistici. «Avremo sicuramente - fa notare - almeno una donna in ognuno dei dieci collegi. D'altro canto, nel nostro partito c'è un gruppo di donne belle e brave. Comunque, il 50 per cento dei posti in lista lo abbiamo messo a disposizione della società civile. Realmente vogliamo contribuire a creare un Provincia diversa». Dunque nel centrodestra An rivendica a pieno titolo la candidatura alla presidenza della Provincia. C'è in corso un estremo tentativo per evitare che le battute finali di questa partita che si sta giocando, più a Roma che a Palermo, tra i segretari regionali dei partiti della Cdl ritorni a tre e non rimanga tra due contendenti. Appare difficile però che An, con un colpo di bacchetta magica, riesca a risolvere tutti i suoi problemi interni e si presenti al tavolo delle trattative, a partire da domani con un candidato unitario che vada bene per tutte le componenti. Senza contare poi che se si aprirà uno spiraglio per il partito di Fini, il segretario regionale Nello Musumeci vorrà utilizzarlo per Catania. I fatti e le dichiarazioni degli ultimi giorni dicono però che il braccio di ferro è tra Forza Italia e Udc. Tra il riluttante assessore regionale al turismo Francesco Cascio e il convinto Nino Dina. La candidatura dell'uno o dell'altro serve anche a fare quadrare i conti ai rispettivi partiti. Ecco da dove nasce il vero braccio di ferro, più che dall'importanza di conquistare la poltrona di Palazzo Comitini. Se infatti dovesse spuntarla Cascio, Miccichè non solo si troverebbe a disposizione un assessorato regionale di peso come il Turismo, ma aprirebbe le porte dell'Ars a Stapino Greco, un suo fedelissimo. Se invece ci riuscirà Cuffaro a mandare Dina a Palazzo Comitini, anche per il presidente della Regione il vantaggio potrebbe essere doppio. All'Ars infatti entrerebbe l'ex assessore comunale Miceli e se questi vincerà il ricorso, ci sarebbe spazio anche per Nascè il secondo dei non eletti.
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