ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Il Sole24Ore (Sezione: IMMIGRAZIONE Pag. 2 ) |
Venerdì 12 luglio 2002 |
GERARDO PELOSI Sanatoria per le aziende a fine agosto ROMA C'è un delicato puzzle di tempi e scadenze dietro le due operazioni di "regolarizzazione" di colf e badanti previsto dalla legge BossiFiini approvata ieri e dietro le due operazioni di "regolarizzazione' (non più 'emersione") degli immigrati occupati in 'nero' nelle industrie previsto con un decreto per le prossime settimane. Le due operazioni dovranno essere il più possibifr simultanee così come hanno ricordato anche ieri i centristi. Per altro verso è chiaro che la Lega non accetterà mai che la "legalizzazione" per i lavoratori dell'industria (che ha tratto origine dal famoso "emendamento Tabacci") possa intervenire anche un solo giorno prima dell'entrata in vigore della Bossi-Fini. Ieri in Consiglio dei ministri la questione tempi è stata oggetto di un lungo confronto tra il leader del Carroccio, Umberto Bossi e il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. Il presidente Siivio Berlusconi ha riferito che "su questo punto si è trovato l'accordo tra le due parti" e che "il decreto sulla legalizzazione degli irregolari dell'industria sarà pronto "nelle prossime settimane". Del resto, ha aggiunto Berlusconi, "contestualità non vuoi dire nello stesso giorno, vuoi dire nello stesso periodo di tempo, quindi immagino che prima della pausa estiva ci sarà questo provvedimento". Più preciso il ministro dei rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, secondo il quale il decreto per le industrie "sarà varato nel periodo intercorrente tra la pubblicazione della Bossi-Fini e la sua entrata in vigore". In realtà un leggero slittamento dei tempi per l' entrata in vigore della nuova legge sembra che si rivelerà provvidenziale per vari motivi. Ad esempio, la struttura dell' Interno deve mettere a punto i meccanismi per la gestione del provvedimento, bisogna essere certi che le Poste abbiano finito di stampare le migliaia di nuovi moduli di due colori differenti (uno per la regolarizzazione di colf e badanti e l'altro per la 'legalizzazione' dei lavoratori in nero) così come deve essere messo a punto il complesso meccanismo per la rilevazione delle impronte. Se, come sembra, non verranno esercitate particolari pressioni per accelerare i tempi dell'entrata in vigore della legge, tra le note tecniche dei ministeri interessati, la firma del capo dello Stato, la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e i successivi 15 giorni di vacatio, l'entrata in vigore della Bossi-Fini non potrà giungere che verso la fine di agosto. "Tenendo conto che c'è di mezzo Ferragosto - ha spiegato ieri il sottosegretario all' Interno Alfredo Mantovano la legge sarà operativa nella seconda metà d'agosto". Entro quella data, dunque, dovrà essere varato anche il decreto sulla "legalizzazione' tenendo conto che il provvedimento deve essere convertito in legge in un periodo di attività del Parlamento. Se questa previsione verrà rispettata, dalla fine di agosto scatteranno i due mesi per la regolarizzazione che dovrà riguardare gli immigrati presenti in Italia prima dell'aprile 2002. Il decreto sulla "legalizzazione" e stato rivisto varie volte nelle ultime settimane. Scartata l'ipotesi di ricorrere al decreto flussi per 'sanare" gli immigrati dell'industria si era pensato di utilizzare la legge Tremonti per l'emersione del 'lavoro nero". Ma anche questa ipotesi è stata, alla fine, scartata perché avrebbe fatto scattare a favore dei datori di lavoro incentivi fiscali, un 'regalo" che nessuno si è sentito di fare. L'ultima versione del decreto consta di quattro articoli e prevede che sia il datore di lavoro a produrre la documentazione necessana per mettere in regola gli immigrati senza permesso di soggiorno che lavorano nella sua azienda. "La novità - ha precisato il sottosegretario Mantovano è che la regolarizzazione, questa volta, non prevede lunghe pratiche, documenti e file davanti alle questure: basterà che il datore di lavoro si rechi in uno dei l4mila uffici postali per compilare il modulo e pagare il contributo richiesto, una cifra ancora non fissata ma simile a quella prevista per la regolarizzazione delle colf e comunque relativa a un trimestre di contributi". Il contratto di lavoro, invece, sarà siglato in prefettura nel cosiddetto 'sportello unico' ma solo se verrà accertato che l'immigrato non ha precedenti penali e carichi giudizian pendenti. "Dopo tante sollecitazioni ha aggiunto Mantovano ci attendianio ora comportamenti conseguenti e cioè che siano molti i datori di lavoro che regolarizzino i lavoratori extracomunitari". |
vedi i precedenti interventi |