ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Sole 24 ORE
(Sezione: ITALIA - POLITICA   Pag.   7   )
Domenica 16 Marzo 2003

 

 

Mantovano: ora brigatisti isolati


 

ROMA «Lo scenario nel quale si muovono oggi le nuove Brigate Rosse è completamente diverso da quello nel quale operavano le Br che rapirono e poi uccisero Aldo Moro».

Sono parole del sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano, intervenuto a Udine all'inaugurazione della nuova Questura, per sottolineare come «allora le Br erano un' avanguardia armata e sentivano se stesse come tale. Alle spalle avevano una rete di complcità e aderenze in ambiti più vari, dalle Università, a frange sindacali, ad alcuni ambienti del lavoro». Oggi il quadro è mutato e le nuove Br sono isolate: «C'è la ricerca da parte di quella che continua a sentirsi come una avanguardia, di poter contare sulle retrovie, ma non è detto che questa ricerca vada a buon fine». Anzi, secondo Mantovano, «oggi c'è lo sforzo i tutti, anche di contesta il Governo per evitare rischi di confusione». Il sottosegretario ha evdenziato anche le differenze tra nuovi terrorismi, nazionali e internazionali, e gruppi anarchico insurrezionali, invitando tutti a non fare allarmismi e alle necesasrie distinzioni.

Intanto sembra ormai accertato che non è stata trovata traccia del dna di Nadia Desdemona Lioce nei reperti raccolti il 19 marzo scorso in Valdonica a Bolongna, quando fu assassinato il professor Marco Biagi. Alla Procura del capoluogo emiliano non è ancora arrivato il rapporto definitivo, ma secondo le indicazioni informali l'esito sarebbe negativo. Come esito negativo aveva dato l'esame del dna di Mario Galesi, il brigatista ucciso nella sparatoria sul treno Roma-Firenze. La Procura ha comunque ascoltato diverse testimonianze sulla presenza della donna nelle vie del centro storico nei giorni precedenti e in quelli seguenti l'omicidio del giuslavoratista. Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti: la Lioci potrebbe aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell'agguato al professor Biagi, senza poi fare parte del gruppo di fuoco che ha assassinato il docente. Oppure, pur supponendo un ruolo nel comando, la donna avrebbe potuto non lasciare tracce scientificamente rilevabili.


 

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