MARCO Ludovico
Il sottosegretario annuncia l'uso di telecamere per garantire la trasparenza - Attese 100-l5Omila persone
Mantovano: la città non sarà "blindata"
ROMA. "Firenze non sarà una città blindata". La cautela è d'obbligo in questi casi, ma il sottosegretario Alfredo Mantovano ha bene in mente i punti fermi dell'azione che il Viminale ha messo a punto in occasione del Sociai Forum nella città toscana. Le ultime decisioni sono state prese nel Comitato per la sicurezza tenutosi mercoledì sera. Alcune scelte rimangono riservate, ma la filosofia che dovrà diventare il criterio-guida delle forze dell'ordine al Forum è ormai tracciata e chiara. Ci sono novità, rispetto al modo di procedere in passato. Anche perché i fatti tragici di Genova sono troppo recenti e la ferita è ancora aperta. Ecco il programma del ministero dell'Interno, illustrato dal sottosegretario.
Quanti saranno i poliziotti impiegati nella manifestazione?
Non posso fare cifre, ma solo dire che sarà un numero di uomini adeguato al livello di rischio previsto.
E un rischio elevato?
Eviterei gli aggettivi. I pericoli in campo, del resto, sono stati già abbondantemente illustrati al Parlamento dal ministro Pisanu.
Quante persone sono attese?
Per la manifestazione deI 9, IOO-l5Omila persone.
Con quali modalità agiranno le Forze dell'Ordine?
Innanzitutto, non ci dovranno essere "differenze di divisa: Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza si dovranno muovere nella massima collaborazione.
È previsto l'intervento di reparti speciali?
No. Ci saranno, invece, agenti specializzati nell'affrontare questo genere di situazioni. Ma certamente non si tratta di uomini che devono andare allo scontro.
Anche perché in passato gli scontri si sono trasformati, dopo,
in occasione di polemiche e di accuse reciproche.
Proprio per questo abbiamo predisposto l'istallazione di molte telecamere, in tutti i punti della città, e di un sistema di videoregistrazione.
Per aumentare i controlli?
Non solo. In questo modo possiamo lavorare nella massima garanzia
di trasparenza, per tutti. Così non si tutela soltanto l'incolumità dei cittalini e del patrimonio artistico, ma anche la necessità di accertare senza dubbi o equivoci tutto quello che accade.
È stata prospettata l'ipotesi di una chiusura dei musei o delle Banche?
Non a livello centrale. Il Viminale, del resto, deve dare le linee di indirizzo generali. Poi ci sono una serie di decisioni che saranno prese direttamente dalle autorità locali.
In sostanza: Firenze sarà una città blindata?
Direi di no. Non ci saranno zone rosse e il diritto di manifestare
deve rimanere sullo stesso piano di quello alla sicurezza di tutti i cittadini.
Ci sono novità o indicazioni particolari che hanno ricevuto le forze dell'ordine?
Posso dire che si accentua la scelta del confronto con i manifestanti Attenzione, non si tratta di una novità. La capacità di dialogare con chi fa una protesta di piazza, anche pei evitare che la manifestazione degeneri, è sempre stato una caratteristiCa richiesta ai nostri agenti.
E perché adesso è stato deciso di rafforzarla?
Il Ministero, dopo Genova, ha fatto una serie di corsi di formazione proprio su questo aspetto.
In definitiva, lei può dire che Firenze sarà una città sicura in quei giorni?
Dipende soprattutto dalla buona volontà dei soggetti in campo. Noi ce la stiamo mettendo tutta.
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