ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Il Sole 24Ore
(Sezione: NORME E TRIBUTI    Pag.   29  )
Venerdì 22 novembre 2002

M. Pe.

I dati dell'Interno sui permessi straordinari - per smaltire le pratiche

Aperte dagli extracomunitari 4mila cause di regolarizzazione


 

TREVISO Alla fine saranno circa 4mila gli extracomunitari che hanno aperto una vertenza con il proprio datore di lavoro e che dunque avranno un permesso di soggiorno "straordinario" di sei mesi. Lo ha detto ieri a Treviso, in un incontro in Prefettura con i rappresentanti degli enti locali, il sottosegretario al ministero dell'Interno, Alfredo Mantovano. Il quale, sui tempi della regolarizzazione, ha dapprima ironizzato («Se mi chiedete qual è la prossima schedina del Totocalcio, sono in grado di rispondere meglio», ha detto) per poi aggiungere che «per smaltire le domande sono in arrivo i contrattisti». Il sottosegretario ha quindi escluso la possibilità di una riapertura dei termini.

Le vertenze aperte. I primi dati trasmessi dalle Prefetture al ministero dell'Interno indicano in 2.711 il numero delle vertenze aperte dagli extracomunitari contro i datori di lavoro che si sono rifiutati di avviare le pratiche per la regolarizzazione. Come precisato dalla circolare ministeriale del 31 ottobre (si veda «Il Sole-24 Ore» del 6 novembre), infatti, agli immigrati che abbiano dimostrato di avere avviato una vertenza entro l'11 novembre viene concesso un permesso di soggiorno straordinario di sei mesi. I dati trasmessi sono però ancora provvisori e incompleti: le proiezioni del ministero dell'Interno indicano che, alla fine, le vertenze saranno circa 4mila.

L'intasamento negli uffici. Mantovano ha fatto presente che il problema «dei tempi» è tenuto sotto osservazione, dopo le sollecitazioni pervenute al ministero «da tutta Italia e in particolare dalle città dove sono state presentate domande in numero consistente». Ha spiegato Mantovano: «É interesse di tutti che non ci siano tempi biblici per l'esplicazione delle pratiche. Bisogna però tenere conto che per fare i contratti sono necessarie le risorse e che per reperirle serve tempo». La soluzione, infatti, non potrà che arrivare «attraverso contratti trimestrali o semestrali che - come previsto dalle norme emanate per la regolarizzazione - andranno a rafforzare le fila dei dipendenti del ministero del Lavoro».

Il bastone e la carota. Nessuna riapertura dei termini, invece, è al momento ipotizzabile. Per Mantovano «è chiaro che c'è stata una prima fase di solidarietà, cioè di apertura per fare emergere tutto ciò che c'è di clandestino collegandolo al dato reale del lavoro. Adesso - ha però aggiunto - è il momento del rigore: non ci sarà nessuna proroga rispetto al termine dell'11 novembre e tutti coloro che entreranno clandestinamente in Italia saranno rispediti a casa». Come, del resto, è avvenuto quest'anno più che in passato. Dal 1^ gennaio al 15 novembre 2002, infatti, i clandestini effettivamente allontanati dall'Italia sono stati 78.835, a fronte dei 66.702 dello stesso periodo del 2001 e dei 58.325 del 2000.

Mantovano ha anche escluso la possibilità di truffe. «Il modulo dell'assicurata sostituisce il permesso di soggiorno - ha detto - e non è falsificabile perché contiene un codice a barre che è lo stesso apposto sulla assicurata che è stata presentata. «E questo - ha aggiunto il sottosegretario - fino a quando, nel giro di qualche settimana o al più tardi di qualche mese, arriverà il permesso di soggiorno da allegare al contratto di lavoro». Infine, un elogio agli imprenditori. «Da parte dei datori di lavoro - ha concluso Mantovano - si è presa consapevolezza «che il lavoro nero, in particolare quello degli extracomunitari, è da mettere da parte, e che bisogna rientrare tutti in un circuito di regolarità».


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