ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL Sole 24 ORE
(Sezione:  NORME E TRIBUTI     Pag. 25 ) |
Sabato 31 maggio 2003 2003 |
Faccia a faccia avvocati-magistrati sul nodo della giustizia di qualità
LECCE * Mano tesa tra avvocati e magistrati. Ma nel rispetto del proprio ruolo. Si sono aperti ieri i lavori della conferenza nazionale avvocatura-magistratura dedicati alla qualità della giustizia. A salire alla ribalta sono stati i presidenti di Oua, Silvano Berti, e Anm, Edmondo Bruti Liberati, alla sua prima uscita dopo la riconferma alla guida del "sindacato" dei giudici. Berti, nel suo intervento, ha messo in evidenza come i dati Istat diffusi recentemente (che peraltro confermano precedenti considerazioni della stessa avvocatura) neghino alla radice qualsiasi illusoria speranza di un'inversione di tendenza: i processi restano troppi e durano troppo. Un risultato sconfortante che certifica, secondo Berti, il fallimento delle riforme avviate nella passata legislatura. Dalla conferenza di Lecce l'avvocatura elaborerà un progetto di riforma organica della magistratura onoraria, elemento indispensabile in un'articolazione non casuale della giurisdizione, non ispirata a soli criteri deflattivi. E sulle polemiche di questi giorni, a proposito del decreto legge del ministero della Giustizia sulla riforma dell'esame forense, Berti è stato drastico, parlando di progetto «fantasioso» e «sportivo», incapace di affronatre l'urgenza di un percorso formativo obbligatorio. Bruti Liberati, a sua volta, si è prima soffermato sulla riforma dell'ordinamento giudiziario in discussione al Senato, osservando che «il Pm deve essere il primo garante della libertà dei cittadini»; sul bilancio per la giustizia, ha poi sottolineato che i magistrati si rendono conto «dei tagli al bilancio dello Stato, che sono un problema che riguarda tutti i ministeri, ma è necessario che il ministero della Giustizia si impegni per razionalizzare la spesa, salvaguardando quelli che sono i servizi essenziali, tra i quali la stenotipia». E ancora, in merito alla preparazione dei neomagistrati, quelli che si scelgono - ha detto - «sono i laureati che le nostre facoltà di giurisprudenza producono. Si deve fare molto sulla formazione successiva, occorre un tirocinio iniziale più adeguato. Il Consiglio superiore della magistratura - ha concluso - già lo sta facendo, ma dovrebbe farlo con una struttura stabile, una scuola della magistratura che deve essere istituita presso il Csm». E il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano è intervenuto per ribadire che la giustizia dovrebbe essere per i cittadini «un servizio, non un supplizio»>. E l'unica via per raggiungere risultati «effettivi» è quella del «confronto e dialogo su questioni concrete». «C'è stato - ha ricordato - un momento in questa legislatura in cui su un tema che incide sulla qualità del servizio più di qualsiasi altro, la riforma dell'ordinamento giudiziario, c'è stato un confronto reale, e anche uno sforzo per avvicinare posizioni inizialmente antitetiche. Confronto interrotto bruscamente dalla decisione della magistratura associata di proclamare lo sciopero». La riforma dell'ordinamento giudiziario invece è di «importanza fondamentale» e potrebbe restiture qualità al servizio giustizia.
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