ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL Sole 24 ORE
(Sezione:  NORME E TRIBUTI     Pag. 31 ) |
Giovedì 5 giugno 2003 2003 |
Marco Ludovico Sicurezza Nuovi certificati per il porto d'armi
ROMA * Scattano le «misure straordinarie» del Viminale sul porto d'armi, con una circolare diramata a tutte le questure. Lo ha reso noto, ieri, il ministero dell'Interno, che ha anche tenuto un vertice d'urgenza sull'immigrazione.
Le novità per chi possiede un'arma. «La revisione straordinaria "una tantum" delle licenze di porto d'arma per caccia e tiro a volo, avviata da tutte le questure a seguito della circolare del ministro dell'interno Giuseppe Pisanu del 9 maggio 2003, comporta - spiega il Ministero - l'esibizione, da parte dei titolari, di una rinnovata certificazione sanitaria di idoneità psico-fisica al maneggio delle armi».
Il Viminale ricorda che «le disposizioni attuative della direttiva del ministro, diramate dal dipartimento della pubblica sicurezza il 20 maggio scorso, prevedono che i questori assegnino, con avviso diretto, un termine per l'esibizione della certificazione sanitaria, commisurato alle esigenze locali, non inferiore a 30 giorni e comunque non superiore a 90 giorni». La mancata esibizione del certificato medico di idoneità all'uso delle armi, sottolinea il ministero dell'Interno, «comporta l'adozione, da parte dell'autorità di pubblica sicurezza, del provvedimento di revoca della licenza posseduta, che potrà essere nuovamente rilasciata non appena l'interessato provveda all'esibizione della certificazione sanitaria richiesta».
Si tratta comunque, precisa il Ministero, «di una misura di natura straordinaria e di una revisione delle licenze già avvenuta in precedenza, in attesa che vengano messi a punto i necessari interventi di modifica della legislazione vigente in materia, che già sono all'esame di una commissione interministeriale costituita dal Ministro dell'Interno» e presieduta da Giovanni Pioletti, presidente di sezione della Corte di cassazione.
Il vertice sull'immigrazione. Dopo la ripresa degli sbarchi che, negli ultimi giorni, hanno portato sulle coste siciliane e calabresi centinaia di immigrati clandestini, ieri il ministro Pisanu si è riunito con il capo della Polizia, Gianni De Gennaro, il prefetto Alessandro Pansa e il capo di gabinetto, Carlo Mosca. Tra i temi affrontati quello dei centri di accoglienza che, come ha detto martedì a Gorizia il ministro dell'Interno, «non bastano». E sono necessari, in particolare, vicino ai luoghi di sbarco, per evitare di dover trasportare gli immigrati da una regione all'altra come è accaduto in questi giorni tra la Sicilia e la Puglia, con circa 400 clandestini trasferiti in pullman al centro di Bari-Palese.
Si pensa anche al responsabile della nuova direzione centrale per l'immigrazione, recentemente istituita al dipartimento di Pubblica sicurezza: si tratta di una nomina attesa già da tempo. Sempre al Viminale, ieri il sottosegretario Alfredo Mantovano ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto sulla situazione dello stato delle regolarizzazioni.
Le polemiche sui nuovi sbarchi, intanto, continuano. Ieri il segretario Ds Piero Fassino ha definito la Bossi-Fini «un colossale inganno, si è fatto credere agli italiani che avrebbe governato meglio il fenomeno dell'immigrazione, ma sta avvenendo esattamente il contrario».
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