ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA STAMPA (Sezione: Vivere Roma Pag. 4 ) |
Domenica 10 novembre 2002 |
MARCO LAUDONIO
Manifestazione a difesa dei commercianti italiani
Senza carne, senza latte, senza rosette. Che se magnamo, le magliette?». Erano un'ottantina, per lo più pensionati, a sfilare al grido di questo slogan, ieri mattina, sotto i portici di piazza Vittorio. Il Comitato per la difesa dell'Esquilino, aveva convinto i commercianti italiani della piazza a tenere le serrande abbassate a metà, come per un corteo funebre. Serrata a cui hanno aderito una ventina di negozi sulla piazza e un'altra cinquantina in tutto il quartiere. Cittadini e commercianti, nati e cresciuti nel rione, si alternavano al megafono, davanti all'Oviesse, «che sta per chiudere, anche la grande distribuzione rinuncia, crollano le vendite -spiegava Augusto Caratelli, portavoce del Comitato- e il Comune non ci sente, venerdì l'assessore al Commercio, Daniela Valentini, doveva illustrarci il piano per l'Esquilino, ma non si è presentata all'incontro. Ma perché se non c'è più l'ingrosso decine di furgoni sostano ogni giorno su piazza Vittorio? I negozi a volte non vendono la merce: dicono che il loro è solo uno show room con i vestiti in esposizione. Non si fa niente contro gli ambulanti abusivi». I controlli ci sono stati, Caratelli lo ammetteva: «Due anni fa era partita la sperimentazione del vigile di quartiere. Hanno censito tutti i negozi abusivi e fatto rapporto al primo municipio. Lavoravano bene e li hanno smantellati. Ora il comandante Giuliani ci ha dato 10 vigili, ma solo 5 per turno non bastano. Così vista l'ordinanza di chiusura, i grossisti cinesi si sono limitati a mandare un fax per annunciare che erano diventati venditori al dettaglio». Alle 10 e 45 i manifestanti iniziano il giro della piazza: in fila per tre, con tamburelli e fischietti e gli slogan in rima baciata: «Veltroncino guarda che hai combinato all'Esquilino, Valentini & Veltroni se c'è commercio al dettaglio, che so sti furgoni». Ma anche coi cori da stadio: «Lobefaro te ne vai o no, te ne vai si o no». In piazza, serrande semichiuse in negozi d'abbigliamento come Grilli, i fratelli Sonnino, Pontecorvo, Anticoli, ma anche per la gioielleria Ottaviani. Nicola Tripodi, il presidente del Comitato, fermava il corteo per indossare una maglia col simbolo del Rione Esquilino e se la prendeva con tutti: «Veltroni prometteva la cessazione dell'ingrosso cinese entro maggio e i magazzini aumentano. Vogliamo una legge che salvaguardi i negozi italiani e incentivi altre aperture. Nel '96 il sindaco fu eletto deputato coi nostri voti, ma abbiamo avuto solo promesse. Così da Fini e Mantovano quest'anno. Devono applicare le leggi o non andremo più a votare». Neanche il tempo di finire la frase che Luciano Ciocchetti, capogruppo del Ccd alla Regione , usciva dal corteo per avvisarlo che domani pomeriggio l'assessore regionale alle Attività produttive, Michele Saponaro, incontrerà il Comitato. Ciocchetti spiegava: «Dopo l'annuncio del corteo il Comune ha promesso una delibera per mantenere la destinazione d'uso dei negozi per 6 mesi dopo la vendita dei locali, ma noi ne vogliamo una permanente. Come hanno fatto per San Lorenzo in 24 ore». Al corteo si accodava anche Federico Mollicone, capogruppo al primo Municipio di A.N. Megafono in mano, lanciava un allarme: «Le cantine sono riusate come magazzini all'ingrosso piene di materiale infiammabile». E' mezzogiorno quando un centinaio tra manifestanti, poliziotti e fotografi sono di nuovo davanti all'Oviesse. Victor Megido, web designer e pittore brasiliano sente Tripodi proporre «quartieri separati per nazionalità come a Londra o New York. A piazza Vittorio ci sono 60 etnie in un chilometro quadro» e scuote la testa: «Abito qui dietro e vedo tanta gente strumentalizzata. Il quartiere è degradato, la Porta Magica dei giardini ormai è un bagno all'aperto, ma i cinesi che devono fare? O lavorano o rubano». L'assessore Valentini, che domani mattina incontrerà i commercianti del rione, spiega: «Ho visto gli abitanti dell'Esquilino decine di volte, venerdì avevo mandato il mio capo segreteria, non l'ultimo arrivato. Domani porterò in Giunta una delibera con due provvedimenti: gli incentivi ai negozi tradizionali, inclusi alimentari o farmacie. E un provvedimento per far sì che non si possa cambiare la tipologia dei locali. Dopo lo spostamento del mercato nella caserma Pepe abbiamo fatto una delibera per riqualificare il centro storico e le priorità erano Esquilino, San Lorenzo e via Veneto». E la Confcommercio è con lei. «Dobbiamo dare atto all´assessore Valentini dell´impegno e dell´attenzione rivolti alla qualificazione della città commerciale ed in particolare di quartieri storici come l´Esquilino».
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