ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA STAMPA
(Sezione:  IMPERIA    Pag.   35   )
Martedì 12 novembre 2002

Giulio Geluardi

E´ SCADUTO IERI IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE DI REGOLARIZZAZIONE DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI

Legge Bossi-Fini: 1800 le domande

Moduli soprattutto da Sanremo, oggi scattano i controlli


 

Nove mila i kit distribuiti, oltre 1800 le domande presentate. Sono queste le cifre provvisorie ma certamente non distanti dalla realtà, che riguardano la regolarizzazione degli immigrati extracomunitari che intendono lavorare in Italia. Ieri pomeriggio, infatti, alla chiusura degli uffici postali, scadeva anche la possibilità data agli stranieri attraverso la legge Bossi-Fini di rendere trasparente e legale la loro posizione rispetto alle attuali norme e quindi di poter soggiornare e lavorare in Italia senza problemi. I dati definitivi relativi alla provincia di Imperia, potranno tuttavia essere resi noti oggi o al più tardi domani. Si tratta, infatti, di aspettare il dischetto informatizzato con tutti gli estremi delle domande da esaminare che le Poste dovranno inviare alle Prefetture di tutta Italia. Un´operazione non possibile almeno fino ad oggi: si doveva aspettare che scadessero i termini per avere un quadro completo della situazione. In ogni caso, per Imperia sostanzialmente sarà confermato quanto già si ipotizzava qualche settimana fa. E che, cioè, le domande per la regolarizzazione sono state compilate e inviate alle Poste da poco meno di 2000 persone. Il numero delle richieste è maggiore nella zona di Sanremo-Ventimiglia, rispetto a quella di Imperia. I settori dei lavoratori che hanno chiesto la regolarizzazione sono essenzialmente tre: quello delle badanti domiciliari e le colf, quello dell´edilizia (in assoluto il più numeroso) e l´alberghiero.

A questo punto che cosa succederà? «Le domande saranno esaminate - spiega il prefetto dottor Giuseppe Montebelli - Se tutto poi risulterà regolare, entro sessanta giorni dovranno partire le convocazioni che devono pervenire al datore di lavoro almeno 20 giorni prima della data della richiesta di presentazione. A questo punto lo stesso datore di lavoro e il dipendente si dovranno fare capo allo Sportello polifunzionale presso la Prefettura per l´attribuzione del codice fiscale al lavoratore, l´esame della dichiarazione della domanda e la sottoscrizione del "contratto di soggiorno" tra datore di lavoro e lavoratore stesso: sottoscrivendo questo contratto viene rilasciato il permesso di soggiorno. Allo sportello sarà presente anche un funzionario del´Inps per l´eventuale regolarizzazione della posizione contributiva».

Ieri non scadeva solamente la richiesta per rendere legale la posizione nel settore lavorativo. Era anche l´ultima possibilità che avevano i proprietari di immobili per denunciare alle Questure l´eventuale ospitalità o affitto di camere o appartamenti agli immigrati. Già da oggi cominceranno i controlli nelle aziende. Così per chiunque sia scoperto a far lavorare extracomunitari irregolari o clandestini scatteranno le sanzioni previste dalla legge Bossi-Fini: 5 mila euro di multa e la reclusione da tre a dodici mesi. Per l´immigrato, invece l´espulsione è immediata. Meno severe le sanzioni per chi non denuncia al commissariato di polizia l´ospitalità: dovrà pagare una multa che varia dai 160 ai 1.100 euro. Si calcola che complessivamente che le domande di regolarizzazione degli immigrati extracomunitari superino in tutta Italia il mezzo milione. Non mancano le polemiche tra chi è d´accordo e chi è favorevole alla nuova legge. Un nuovo fronte è stato aperto dalla recente circolare attuativa del ministero dell´Interno, con la quale si prevede un permesso di soggiorno di sei mesi per gli extracomunitari che apriranno una vertenza nei confronti del datore di lavoro che ha negato loro la regolarizzazione. Il provvedimento, ha precisato il sottosegretario Mantovano, «fa riferimento alla disposizione del testo unico della legge sull´immigrazione che consente il rilascio di un permesso di soggiorno di sei mesi in attesa di occupazione».


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