ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA STAMPA (Sezione: Interni Pag. 9 ) |
Mercoledì 15 Gennaio 2003 |
Mara Montanari
In aula arriva prima l´«indultino»
ROMA Lo schema resta invariato. Avanti con l´indultino. Poi sarà la volta dell´indulto. La riunione dei capigruppo di Montecitorio ha confermato il calendario dei lavori. Domani approda all´esame dell´aula la proposta Pisapia-Buemi più nota come «indultino» e che prevede la sospensione degli ultimi tra anni della pena per chi ha condanne inferiori a tre anni ed è in carcere da prima del 31 dicembre 2001. Giovedì dovranno essere discusse le pregiudiziali di costituzionalità poste dalla Lega. In commissione Giustizia, invece, proseguono i lavori sull´indulto vero e proprio che, a meno di intoppi, dovrebbe arrivare in aula la settimana prossima. Ieri è iniziata la discussione con l´avvio dell´esame degli emendamenti e, per ora, è stata accantonata l´ipotesi amnistia. Fissato il calendario, restano le diverse posizioni in campo sui provvedimenti di clemenza. La Lega è ferma sul fronte del no a ogni tipo di proposta in questo senso: indulto o indultino, poco importa. «Personalmente - confessa il capogruppo Alessandro Cè - non condivido nemmeno la libertà di coscienza, perché mi sembra impropria». Una libertà che invece è «concessa» ai deputati di Alleanza Nazionale, l´altro partito arroccato sulla linea del no, tanto che Adolfo Urso, leader dei liberal di An, si è già detto favorevole. Oggi, diranno la loro sui provvedimenti di clemenza Gasparri, Mantovano e La Russa chiamati in un incontro organizzato dal responsabile sicurezza di An, Filippo Ascierto. Le diverse prese di posizione interne alla Cdl, fanno ben sperare l´Ulivo sul via libera in aula, all´indulto. La maggioranza richiesta è ampia: ci vogliono i due terzi dei voti. Tuttavia, ragiona la responsabile giustizia della Quercia, Anna Finocchiaro, i numeri potrebbero bastare anche se tutti i deputati di Lega ed An votassero contro. Conti a parte, dalla riunione, ieri, dei parlamentari dell´Ulivo dedicata a mettere a punto una strategia comune su indulto e indultino è venuta fuori la preoccupazione di lasciare carta bianca a Lega e An sulla difesa della legalità. «An ha già tappezzato la città di manifesti contro ogni provvedimento di clemenza facendo passare il messaggio che loro sono per la legalità e noi per il `tana libera tutti´», si ragiona nell´Ulivo. Considerazioni che hanno fatto accantonare la richiesta - che si pensava di avanzare in un primo momento - di invertire l´ordine del giorno dell´Aula (esaminare cioè l´indulto prima dell´indultino). Meglio aspettare l´esito del voto in commissione. Se lì infatti, dovesse passare un testo riveduto e corretto che smussasse le resistenze della Margherita e convincesse gli incerti di An, ci sarebbe la possibilità allora di un esito positivo anche in aula. Intanto, in circa cinquanta penitenziari è partito la sciopero dei detenuti e oggi davanti al Regina Coeli, le associazioni che si occupano di carceri, i cappellani e gli agenti di polizia penitenziaria manifesteranno favore di un atto di clemenza da parte del Parlamento. Mentre, davanti a Montecitorio, si terrà un sit-in di segno opposto: i giovani di An scenderanno in piazza contro l´indulto. Prosegue lo sciopero della fame dei radicali: «Nel caos di queste ore - spiega Daniele Capezzone - una sola cosa è certa: non c´è la data certa del voto finale della Camera sull´indulto. Per questo continueremo al nostra protesta».
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