r.cri.

Agrigento, trovati altri 7 cadaveri
Salgono a 34 le vittime del naufragio Ieri tre nuovi sbarchi di clandestini

PORTO EMPEDOCLE

Il mare continua a restituire cadaveri. Ieri ne sono stati recuperati altri sette, facendo salire a 34 il numero complessivo delle vittime del naufragio nel tratto di mare dove sabato notte si è inabissato il natante con oltre 100 clandestini. Alcuni cadaveri sono stati individuati nei pressi di una spiaggia del litorale agrigentino che dista circa un chilometro dal luogo della tragedia. Le ricerche nella zona compresa tra Realmonte e Porto Empedocle, in cui sono impegnate le motovedette della Guardia costiera, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia, sono riprese stamani all'alba. Ma le imbarcazioni dei clendestini continuano a raggiungere le coste di Calabria e Sicilia.

Nel primo pomeriggio di ieri è arrivato nel porto di Roccella Jonica, trainato da una motovedetta della Guardia di Finanza, un peschereccio giunto nella mattina a poche decine di metri dalla costa a Capo Spartivento, sulla costa ionica reggina, nella Locride. Due gli sbarchi a Lampedusa. In mattinata sono arrivati 78 iracheni che, dopo essere tratti in salvo dalla nave militare Cassiopea, erano poi stati trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera. Un'altra imbarcazione con una quarantina di clandestini è arrivata in serata a Lampedusa.

A Roccella Jonica sono arrivate 78 persone, tra cui quattro donne ed altrettanti bambini. I piccoli, di età compresa tra i due e gli otto anni sono tutti figli della stessa donna che si trova adesso ricoverata nell' ospedale di Locri per accertamenti. Stanno tutti bene, invece, i 70 uomini. Si tratta di curdi, somali, eritrei e di quattro palestinesi. Il loro viaggio sarebbe cominciato una decina di giorni fa. Per salire a bordo del peschereccio, malandato e senza nome nè bandiera, i clandestini avrebbero pagato dai 2.500 ai 3.000 dollari. Gli immigrati saranno trasferiti nel centro di Isola Capo Rizzuto.

Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, rispondendo ieri alla Camera ad un'interpellanza urgente sulla tragedia di Porto Empedocle ha detto che il lavoro del gruppo interministeriale della legge Bossi-Fini è «ormai prossimo alla conclusione». Il decreto è finalizzato a stabilire le modalità d'intervento delle navi della Marina Militare impegnate nel controllo dei flussi migratori e a migliorare il coordinamento degli interventi della forza armata e delle forze di polizia nello stesso settore.