ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su LA STAMPA | Sabato 25 maggio 2002 |
Guido Ruotolo
Il governo estende ai terroristi il carcere duro ROMA
Il governo ha deciso la proroga del 41 bis, il carcere duro per i mafiosi, che è stato esteso ai reati di terrorismo anche con finalità internazionale. L´annuncio, a sorpresa, l´ha dato ieri il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, al termine del Consiglio dei ministri. Il testo del disegno di legge, però, non è ancora pronto e i suoi contenuti restano sfumati. Spiega Castelli: «Inizialmente volevo proporre al Consiglio dei ministri di rendere permanente questo strumento ma mi è stato fatto notare che avrebbe avuto il significato di negare ogni speranza di sconfiggere il terrorismo e la mafia. E allora abbiamo deciso di dargli un carattere temporaneo, di renderlo operativo per quattro anni, fino al termine della legislatura». La decisione di palazzo Chigi è stata criticata dall´opposizione ma anche, clamorosamente, da esponenti di Forza Italia, dal presidente dell´Antimafia, Roberto Centaro, dal responsabile giustizia degli azzurri, Giuseppe Gargani, e dall´ex sottosegretario all´Interno, Carlo Taormina. Gargani è «perplesso»: «Il 41 bis era una norma nata sull´onda di un´emergenza e per questo transitoria. Perché estenderla? Chiedo una discussione all´interno della maggioranza». Taormina lancia una cannonata: «Il 41 bis è nato per impedire che dalle carceri partissero ordini criminali, cosa che è accaduta regolarmente. Lo Stato non può rispondere all´illegalità con l´illegalità. Il 41 bis è una cosa indegna, bestiale, disumana». «Amareggiato» e «perplesso» è anche il presidente dell´Antimafia, Roberto Centaro, di Forza Italia, che al contrario di Gargani e Taormina avrebbe voluto che il 41 bis fosse reso permanente. Centaro ha contestato le motivazione portate dal Guardasigilli Castelli: «Se il problema è quello di dare una speranza che si può sconfiggere mafia e terrorismo allora si dovrebbe rendere temporaneo anche il reato di partecipazione all´associazione di stampo mafioso». E al ministro della Giustizia che ha sollevato dubbi di costituzionalità sul rendere permanente il 41 bis, Centaro ha replicato dichiarandosi convinto che non «ci sono questi problemi». Anche l´opposizione critica, come Centaro, la «transitorietà» del 41 bis. Il segretario dei Ds, Piero Fassino, pur sottolineando di essere d´accordo con il 41 bis esteso anche ai terroristi, ritiene la proroga del governo «non sufficiente perché temporanea». Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera, insiste su questa critica: «Non bisogna lasciare intravedere ai capimafia la possibilità di un ammorbidimento delle condizioni di detenzione». Comunque, l´ex presidente della Camera si è riservato un giudizio «compiuto» quando si conoscerà il testo del disegno di legge. Se il sottosegretario all´Interno, Alfredo Mantovano, An, respinge le accuse al mittente - «Con questo disegno di legge abbiamo riparato i danni del centrosinistra, che ha soltanto prorogato per brevi periodi e con decreti legge il 41 bis mentre noi prevediamo per legge le limitazioni ai diritti del detenuto» -, il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, giudica pretestuose le critiche di Violante: «Il disegno di legge del governo è un segnale forte e rassicurante sulla volontà politica in ordine al contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo».Naturalmente, occorrerà aspettare il testo del disegno di legge per capire le reali modifiche apportate dal governo al 41 bis e sulla sua estensione ai reati di terrorismo anche con finalità internazionale. In realtà, l´annuncio del Guardasigilli riguarda l´estensione ai reati di terrorismo dell´articolo 4 bis dell´ordinamento penitenziario, che vieta i benefici previsti dalla Gozzini a chi è detenuto per reati di mafia, di traffico di droga e di sequestro di persona. Comunque, su questa estensione ai reati di terrorismo, non vi sono state prese di distanza. Anzi, si sono espressi a favore il segretario dei Ds, Fassino, e l´ex presidente dell´Antimafia, Giuseppe Lumia. Le critiche di Lumia si sono incentrate sulla proroga del 41 bis ai mafiosi: «Ai grandi annunci è corrisposto un risultato modesto. Per questo governo la lotta alla mafia non è un punto prioritario e decisivo, e non ha speso una parola chiara contro la revisione dei processi portata avanti da esponenti della maggioranza e la dissociazione».
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