ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su LA STAMPA
(Sezione: INTERNI   Pag.   6   )
Venerdì 28 Febbraio 2003

g. ru.

L’ALLARME

«I servizi alleati hanno segnalato l´arrivo recente sul nostro territorio di due cellule attive»




«Il rischio terrorismo per l´Italia è obiettivamente elevato». Teso, preoccupato, il presidente del Comitato di controllo sui Servizi, il Copaco, Enzo Bianco, riceve i giornalisti al termine dell´audizione del direttore del Sismi, Niccolò Pollari. Bianco premette che i membri del Comitato hanno deciso di non fare commenti e di delegare a lui, al presidente, il compito di una breve dichiarazione: «Gli altri membri del Comitato - spiega - non hanno ritenuto di fare alcuna dichiarazione per la particolare delicatezza dell´audizione e dell´argomento di cui si è parlato, e anche in considerazione del fatto che qualunque dichiarazione in questo momento si faccia, in una materia così delicata, può essere oggetto di usi strumentali dal punto di vista politico pro o contro la guerra in Iraq».

Ma il vicepresidente del Copaco, Pasquale Giuliano, critica Enzo Bianco per le sue «allarmistiche», «gravi e irresponsabili» dichiarazioni. Nella sua audizione al Comitato, il direttore del Sismi, in particolare, si è soffermato sugli scenari che riguardano il nostro Paese, alla luce del recente invio degli alpini in Afghanistan e del probabile conflitto contro Saddam Hussein. Partendo da questi dati di fatto, al sesto piano di palazzo san Macuto, nell´aula delle audizioni, si è preso atto che «obiettivamente il rischio è elevato» per il nostro Paese. Rispetto alle recenti elaborazioni e ai rapporti dei Servizi e del ministro dell´Interno, ieri non sono state segnalate novità di rilievo, dal punto di vista delle informative. E´ vero che da alcune settimane, i Servizi alleati segnalano l´arrivo in Italia di due cellule terroristiche «attive», e che sulla base di quelle segnalazioni si è attivata un´azione di monitoraggio mirato: ieri, al Copaco, non sono state segnalate nuove «particolari e accresciute presenze». Le novità dell´audizione del direttore del Sismi stanno nella consapevolezza che «Al Qaeda considera l´Occidente nemico, a rischio di ritorsione». E che «l´Italia non è più una base logistica, di retrovia: è diventata essa stessa un bersaglio». Anzi, «lo è diventata ancora di più» alla luce dell´invio in Afghanistan, a Bagram, al quartier generale di «Enduring Freedom», dei mille alpini della task force Nibbio, che dovranno garantire «l´interdizione d´area» sulle montagne al confine con il Pakistan, l´ultimo rifugio dello sceicco del terrore, Osama bin Laden.

Spiega il presidente del Copaco, Enzo Bianco: «L´audizione ha riguardato prevalentemente l´Iraq e le ipotesi di operazioni militari in Iraq. I possibili scenari dal punto di vista tecnico-militare e dell´intelligence. Abbiamo guardato con particolare attenzione anche ai rischi di possibili attentati in prevalenza, naturalmente, quelli legati alle organizzazioni terroristiche dell´integralismo islamico che riguardino il nostro Paese».

Da Bruxelles, il sottosegretario all´Interno, Alfredo Mantovano, getta acqua sul fuoco: ««Il livello di attenzione è elevato, questo è l´unico dato significativo. Tutto il resto sono ipotesi che partono dal presupposto dello scoppio di una guerra, eventualità che tutti speriamo non si verifichi». Nel corso della sua audizione, il prefetto Pollari si è soffermato a lungo sugli scenari di guerra in Iraq, sulla dislocazione delle forze militari, su «quella macchina bellica tutta dispiegata» e che difficilmente si arresterà. Nel corso dell´audizione, si è fatto riferimento anche all´ultimo messaggio di Osama bin Laden, che, tra l´altro, incita gli iracheni a combattere gli americani («Chiunque aiuta l´America, dagli ipocriti iracheni ai leader arabi, chiunque offre loro basi o aiuto amministrativo, o ogni altro tipo di sostegno o di appoggio, anche se solo a parole, per uccidere musulmani in Iraq, sappia che è un apostata»). Infine, Enzo Bianco, riferendosi all´audizione del direttore del Sismi, ha ricordato «l´esplicita connessione fatta da Osama bin Laden, nell´ultimo messaggio reso pubblico, tra l´attacco all´Iraq e azioni terroristiche di Al Qaeda in alcuni paesi occidentali, tra cui l'Italia».


 

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