ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato SU LA STAMPA (Sezione: Interni Pag. 6 ) |
Giovedì 31 ottobre 2002 |
Guido Ruotolo Summit a Firenze, oggi la decisione del governo
ROMA Due ore di discussione, nelle quali, secondo chi vi ha partecipato, tutti si sono ritrovati d´accordo nella valutazione che, a questo punto, «Firenze rappresenta il male minore», che «altre ipotesi non sono percorribili». Il ministro dell´Interno, Beppe Pisanu, dunque, si presenterà stamani al Consiglio dei ministri confortato dall´indicazione «unanime» del Comitato nazionale per l´ordine e la sicurezza, che si è riunito ieri al Viminale alla presenza anche del sottosegretario Alfredo Mantovano (An) e, naturalmente, di tutti i vertici della sicurezza e dell´intelligence, compresi il prefetto e il questore di Firenze. Un vertice convocato all´improvviso, che ha costretto il ministro a non essere presente, proprio a Firenze, a un impegno istituzionale, dopo che l´altro giorno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva detto che «a Firenze vi saranno certamente devastazioni». E ancora ieri mattina aveva sottolineato: «La situazione è preoccupante. Deciderà il Consiglio dei ministri». L´annuncio del presidente Berlusconi è stato accolto favorevolmente dal sindaco di Firenze, Leonardo Domenici: «Aspetterò la decisione del Consiglio dei ministri e mi atterrò ad essa». Dal punto di vista «tecnico-operativo», nel Comitato nazionale per l´ordine pubblico e la sicurezza è stato ribadito che vietare il meeting non risolverebbe le preoccupazioni sull´ordine pubblico, anzi le «amplificherebbe» perché «a rischio» non sarebbe più soltanto Firenze. Nel corso della riunione sono stati valutati i pro e i contro di tutte le alternative possibili: dal chiedere agli organizzatori di spostare la sede del meeting al vietare la manifestazione conclusiva del 9 novembre. Ipotesi ritenute impraticabili e dagli effetti opposti a quelli desiderati. Al prefetto di Firenze, Achille Serra, è stato suggerito di lavorare per verificare la possibilità di spostare in periferia i diversi appuntamenti - «le piazze tematiche» - previsti nel centro cittadino. La riunione di ieri è stata un´ulteriore occasione per rivedere l´organizzazione del servizio d´ordine pianificato dal prefetto e dal questore di Firenze per i giorni del meeting. E´ un piano già operativo in queste ore, anche se ridotto rispetto a quello che entrerà in funzione a partire da lunedì. Da ieri, infatti, è iniziata la sorveglianza di 450 «siti considerati a rischio» e sono pronti anche i «gruppi di intervento rapido», squadre specializzate che si potranno muovere sul territorio. Se Firenze, per il Comitato nazionale per l´ordine e la sicurezza, resta «confermata» a questo punto dipenderà soltanto dal Consiglio dei ministri di stamani stabilire ipotesi diverse. Ieri non sarebbero emersi ulteriori elementi, oltre a quelli già segnalati dal ministro Pisanu nel suo intervento dell´altro giorno alla Camera, che potrebbero portare il governo a dover imporre il divieto del Social Forum di Firenze. Naturalmente, già lo scenario ipotizzato dal ministro dell´Interno era di per sé preoccupante. Intervenendo a Montecitorio, il ministro Pisanu aveva ribadito: «Ordine e sicurezza appartengono a tutti, e tutti insieme, governo, Parlamento e autorità locali, dobbiamo lavorare perché si creino le condizioni tali da ridurre al minimo e possibilmente evitare il ricorso all´uso legittimo della forza». Un invito raccolto ieri dal segretario dei Ds, Piero Fassino: «Lasciamoci alle spalle ogni e qualsiasi recriminazione o rimprovero reciproco. Uniamo le forze di tutti perché il Social Forum si svolga nelle condizioni più serene per i partecipanti e più sicure per la città. Governo, opposizione, comitato organizzatore, movimenti e forze sociali, forze dell´ordine lavorino tutti insieme in uno sforzo cordiale e solidale». Parole che rasserenano il clima politico, anche se ieri prevalevano ancora polemiche e recriminazioni, in attesa della decisione del Consiglio dei ministri. Il vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha accusato l´opposizione, che è governo al comune di Firenze e alla Regione Toscana, di aver organizzato l´appuntamento dei no global: «E´ irresponsabile mettere a repentaglio Firenze». Mentre il Verde Alfonso Pecoraro Scanio, ha rispedito alla maggioranza l´accusa di irresponsabilità: «E´ il governo che sta costruendo tensione, sono loro a soffiare sul fuoco. E´ una follia vietare una iniziativa pacifica, organizzata con l´accordo degli stessi enti locali, per giunta a pochi giorni dalla data di svolgimento». E sulla ipotesi di divieto del meeting è intervenuto il segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti: «Ci sono materie indisponibili per il governo, quelle poste dalla Costituzione: il diritto di manifestazione. E´ assurdo che si vieti una città d´arte a un gruppo che vuole manifestare pacificamente».
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