ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL SUD (Sezione: Reggio Calabria Pag. ) |
Sabato 8 Marzo 2003 |
Antonio Condò LOCRI / Col messaggio quaresimale Bregantini parla dell'iniziativa di solidarietà organizzata da giovedì 13 a sabato Pezzotta e Mantovano alla “tre giorni” contro la mafia
LOCRI – Una politica intrisa di etica, la sottile linea che separa il bene dal male, la malavita che attacca le realtà positive della Locride, la solidarietà verso chi soffre e la prossima settimana sociale che sarà celebrata da giovedì 13 al 15 marzo. Sono le linee principali trattate nel tradizionale messaggio quaresimale che il vescovo di Locri-Gerace, Giancarlo Bragentini, responsabile nazionale della commissione sociale e del Lavoro della Cei, ha indirizzato ai fedeli, ai presbiteri, ai religiosi ed ai gruppi parrocchiali. «La Quaresima», scrive il presule, «è seguire Gesù nel deserto, condividendo la sua fatica, la sua fame, lottando con lui contro il male fino allo scontro diretto. Pregando e digiunando con Lui. È tempo di durezza e chiarezza. Ma poichè è tempo di tentazione, è anche occasione di santità. Quest'anno in particolare, la Quaresima si presenta come tempo di coerenza». Il vescovo ricorda «l'attacco della malavita alle realtà positive della nostra terra, culminata con l'intimidazione ad un sacerdote generoso della nostra diocesi, don Giuseppe Campisano», e ribadisce le positività scaturite dal recente convegno per gli operatori pastorali. «C'è il deserto che affronteremo con Cristo», scrive, «il deserto del male, della violenza, dell'intimidazione mafiosa che si sta facendo più terribile in questo periodo, con tante azioni delittuose, perchè ora la mafia colpisce i piccoli e la gente che s'impegna con concretezza. Attacca le tante realtà positive. Spesso con gesti nemmeno denunciati, per paura. C'è il conseguente deserto della solitudine, del non perdono, della crisi, della sfiducia. Ma è importante notare come nella Bibbia il deserto, proprio perchè luogo di dura prova, diventa per la forza dello Spirito il luogo dell'amore, il tempo della grazia, l'occasione dell'ascolto di un Dio che proprio in quella solitudine ci parla con efficacia». Secondo Bregantini «la vicenda di Gioiosa ci insegna che il male può essere trasformato in bene». E aggiunge: «Quanto al futuro, secondo il presule, dobbiamo aspettarci giorni non facili. Sarà sempre più netto il contrasto tra bene e male. Sempre più irta la strada. La linea infatti che separa il bene dal male, nella Locride, è sottilissima. Per questo le scelte vanno fatte con chiarezza, in modo oculato ed attento. Ma fiducioso, perchè la mitezza evangelica sa sconfiggere la violenza. Come ci sta insegnando la tenacia di questo nostro Papa nel perseguire ogni via di pace». Il presule auspica «una politica intessuta di etica, come ci ha insegnato la recente Nota della congregazione della fede che vi invito a studiare per riflettervi con attenzione, laici e preti insieme, per una coerenza tra fede e vita, che la Quaresima rilancia». Dell'argomento si parlerà durante la settimana sociale, dal 13 al 15 marzo, alla quale dovrebbero partecipare, tra gli altri, il segretario nazionale della Cisl, Savino Pezzotta, ed il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. Bregantini invita poi «ad aumentare l'impegno nella povertà e nella sobrietà. Prepariamo i fedeli alla coerenza, i giovani alla fatica, i ragazzi al sacrificio. Torniamo a parlare dei fioretti, organizziamo gesti veri di solidarietà, stiamo vicino a chi soffre negli ospedali e nelle carceri. Ma perchè questo avvenga, occorre intensificare il cammino formativo». «Vino nuovo in otri nuovi». Cioè un rinnovato impegno di annuncio e di formazione, in stile catecumenale. Questo vuol dire, tra l'altro, saper dare alla nostra terra dei progetti efficaci, vincere la rassegnazione, rilanciare le reti, tentare iniziative nuove, avere il coraggio della coerenza. Poi lavorare in sincronia e sinergia tra catechisti, animatori della liturgia e della Caritas. Con momenti comuni, ben programmati. Segno di un cuore che vuol camminare mano nella mano. Su questi terreni di frontiera», prosegue Bregantini, «va incoraggiata l'opera di associazioni e movimenti che si spendono sul versante dell'evangelizzazione». Secondo il vescovo «con gli occhi fissi su Gesù potremo affrontare nella Locride ogni difficoltà».Il messaggio si conclude con l'incoraggiamento ai giovani a seguire le scuole vicariali della «Parola» e con l'invito alle famiglie a riunirsi nei centri familiari d'ascolto.
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