ROMA – A un giorno dalla notizia degli avvisi di chiusura indagini per 73 poliziotti indagati per i fatti del G8 di Genova, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano accetta di commentare la vicenda che definisce «un drammatico paradosso», black block vittime e poliziotti aggressori. «Nel capoluogo ligure, due anni fa – afferma – si è realizzato il più grosso tentativo organizzato e pianificato di aggressione violenta nei confronti dei partecipanti a un vertice internazionale, e di chi era preposto alla loro tutela. Quello che era stato già sperimentato nei mesi precedenti a Nizza, a Napoli, a Goteborg e in altre città europee in termini di scontri e di saccheggi – aggiunge Mantovano – a Genova ha conosciuto uno spessore qualitativo e un'estensione quantitativa senza precedenti. A distanza di due anni – conclude il sottosegretario – le cifre e l'enfasi seguite alla conclusione delle indagini sembra, al di là delle intenzioni e in modo assolutamente oggettivo, ribaltare i ruoli: i 73 avvisi notificati ad appartenenti a forze di polizia, a fronte dei 23 notificati qualche mese fa ai presunti autori delle violenze e dei danneggiamenti, rischiano di identificare, ancora una volta e contro la realtà, gli aggressori nelle forze di polizia e gli aggrediti nei black block e negli anarchici insurrezionali».