Paolo Berardengo IERI CONSEGNATI 190MILA KIT PER COLF E BADANTI Bossi: il provvedimento per gli extracomunitari non è una sanatoria. Nessuna possibilità di truffe. Tolleranza zero per il “nero”
In regola soltanto chi ha un lavoro fisso
ROMA – Regolarizzazione degli immigrati dell'industria con decreto del Consiglio dei ministri del 6 settembre. Allarme per un equivoco: non devono essere gli extracomunitari a presentare la domanda, ma i datori di lavoro: dunque nessuna possibilità di truffa (come precisa il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano). Regolarizzazione solo per gli operai assunti a tempo indeterminato. Niente decreto sul flussi per il 2002 e per il 2003 solo dopo la revisione delle liste di collocamento. Tolleranza zero per i clandestini dopo il provvedimento. Il ministro del Welfare, Maroni, precisa le regole per la “sanatoria” e scatena un vespaio di polemiche mentre è ancora in pieno svolgimento la distribuzione dei moduli per colf e badanti
Le regole – «Per regolarizzare un lavoratore subordinato – ha detto Maroni – bisognerà offrirgli un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Così si eviteranno gli abusi». Il provvedimento sulla regolarizzazione degli extracomunitari varrà naturalmente solo per i lavoratori subordinati e non per le colf e le badanti, per le quali esiste già un preciso articolo della legge sull'immigrazione. Immediata la reazione del centrista Tabacci, estensore dell'emendamento di estensione della regolarizzazione all'industria: «Maroni sbaglia. Devono valere le norme vigenti in materia di occupazione». Si profila un'altra battaglia.
I flussi – «Visti i numeri sulla distribuzione dei moduli ai lavoratori che intendono essere regolarizzati – ha precisato Maroni – nel 2002 non faremo nessun nuovo decreto sui flussi. Nel 2003 valuteremo sulla base dell'esito della regolarizzazione. Questa regolarizzazione – ha aggiunto – consente di emergere a tutti i lavoratori in nero. Da quando scadrà il termine per l'emersione sul lavoro sommerso non ci sarà nessuna tolleranza».
I controlli – Maroni ha annunciato per settembre un rafforzamento del servizio di ispezione sulle aziende e un inasprimento dei controlli. «Ci concentreremo – ha detto – sulla lotta al lavoro sommerso». Il ministro ha annunciato anche una “pulizia” delle liste di disoccupazione. «Le iscrizioni devono essere depurate da coloro che hanno già lasciato il paese, da quelli che lavorano in nero o da chi è iscritto per qualche altro motivo. Tutto ciò andrà concluso prima dell'emanazione del nuovo decreto flussi. Non ci sarà nessun decreto prima che siano chiarite queste cose. Per coloro che si regolarizzano – ha concluso il ministro – ci sarà un sistema di monitoraggio con Inps e Inail per verificare che non siano commessi abusi».
Polemiche – «Girano delle falsificazioni, stanno manipolando la realtà, la sanatoria non esiste»: così il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ha replicato a notizie di stampa circa una sanatoria per gli immigrati clandestini. «Chi tira le fila – ha detto Bossi – sembra essere il direttore dell'Unità. Una deprecabile falsificazione fatta dal braccio destro del grande capitale. Non c'è nessuna sanatoria. La legge è chiara: solo dove c'è un contratto di lavoro c'è il permesso di soggiorno per due anni. Tutti gli altri sono clandestini. Con buona pace degli sfruttatori della manodopera e di coloro che hanno fatto i miliardi in nero sfruttando gli immigrati clandestini». «Alla sinistra, che i clandestini li ha fatti entrare – ha concluso Bossi – sperando di ottenere i loro voti, replichiamo che non staremo a sentire le loro bugie. La legge è legge e la gente è pronta a scendere in piazza a dire, democraticamente e pacificamente, come la pensa: i clandestini devono andare a casa loro». Dall'altra parte si replica variamente. Per il verde Paolo Cento la legge Bossi-Fini «sarà un boomerang»; secondo il comunista Rizzo «il governo è al limite dello schiavismo»; la diessina Livia Turco rilascia diagnosi: «il governo è in stato confusionale».
Colf e badanti – Seconda giornata record per la distribuzione dei kit per la regolarizzazione di colf e badanti negli uffici postali italiani: sono stati 190 mila quelli consegnati ieri, dopo i 280 mila ritirati mercoledì. Dunque a due giorni dal via libera alla prima fase della regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari i kit consegnati hanno raggiunto quota 470 mila. Prosegue dunque l'incetta dei moduli da parte di datori di lavoro e immigrati dovuta anche al timore di sbagliare nella compilazione della domanda. Per questo il Viminale ha raccomandato di dedicare particolare attenzione nella compilazione dei moduli ed eventualmente fare una prima stesura della domanda in brutta copia.
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