ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL SUD
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martedì 31 maggio 2005

Sergio Pestelli

Mentre il segretario ds esprime rispetto, la comunista Maura Cossutta parla di «un brutto inizio». Da più parti la denuncia di una intollerabile ingerenza

 I radicali e la sinistra massimalista insorgono contro il Pontefice

 


 

ROMA – Il Papa prende posizione per il non voto al referendum sulla legge 40. Lo fa esprimendo il proprio gradimento per l'atteggiamento finora tenuto dalla Cei e reso esplicito dal cardinale Camillo Ruini. Parole che scatenano le reazioni dei Radicali e dell'ala massimalista del centrosinistra, impegnata in prima linea nei comitati promotori. Mentre una parte dei fautori del «sì», Ds in testa, per ragioni di galateo politico ma anche di rapporti con gli alleati, fatica a prendere posizione in aperto contrasto con quanto detto dal Santo Padre. E mentre l'oncologo Umberto Veronesi, intervistato da Bonolis, illustra le ragioni della scienza che inducono a cambiare la legge, i primi a replicare a Ruini e al Papa sono i Radicali.

«Si tratta – attaccano in coro Emma Bonino e Daniele Capezzone – di un'ingerenza inaudita. Ruini parla da capopartito e non da “pastore di anime». Stessa linea da parte della sinistra radicale. Quella di Papa Ratzinger è un'«indebita ingerenza» dice il capogruppo di Rifondazione comunista alla Camera, Franco Giordano. E Maura Cossutta parla di un «brutto inizio» per Benedetto XVI. «Rimandiamo al mittente l'invito di Ruini» è invece l'invito del liberale azzurro Alfredo Biondi. La presa di posizione di Benedetto XVI mette senza dubbio in difficoltà la Quercia. Piero Fassino non più di due giorni fa ha criticato la «mistificazione» dell'astensione e ha indicato a chi è incerto la «terza via» dell'annullamento della scheda per «salvare il quorum». «I vescovi – osserva il segretario dei Ds – come molti credenti sono cittadini italiani e hanno diritto di manifestare la loro opinione. Non mi turba tutto questo e trovo anche sbagliato invocare un silenzio che sarebbe ipocrita». Sul Papa, è ancora più cauto. «Tutti – puntualizza – devono avere rispetto per il magistero del Pontefice».

Nella Cdl in molti si schierano in difesa della «libertà di espressione» del Santo Padre. Marco Follini biasima le «polemiche fuori luogo», visto che «non c'è nessun motivo perché il Papa non possa assumere una propria posizione». Mentre il ministro leghista Roberto Calderoli ne approfitta per esprimere il proprio gradimento nei confronti del nuovo Pontefice: «Questo Papa mi piace sempre di più». Con i “difensori” di Ratzinger c'è anche una grossa fetta della Margherita a partire dal “prodiano” Franco Monaco. Il centrista Luca Volontè, invece, ne approfitta per una stilettata al Professore. «E' scandaloso – butta lì non senza malizia politica – il soave silenzio di Prodi» di fronte agli attacchi al Santo Padre. Tiene banco, intanto, la polemica sulle modifiche alla legge 194 che si renderebbero necessarie se la legge 40 non venisse modificata.

A scontrarsi sono un ministro e un sottosegretario. Stefania Prestigiacomo e Alfredo Mantovano. «C'è in gioco la compromissione della 194» è l'allarme del ministro per le Pari Opportunità. Alla ministra di Forza Italia replica a stretto giro il sottosegretario Alfredo Mantovano (AN). «La legge 40 – osserva tranchant – non è in contrasto con la 194, se le rilegga». «Mantovano – è la controreplica piccata di lei – non perde occasione per fare il maestrino...». Dentro An, tra l'altro, continua ad allargarsi il solco tra chi è apertamente per l'astensione e chi ha sposato la “linea Fini”. E l'argomento, con tutta probabilità, travalica la questione “referendum” ed entra nelle dinamiche interne al partito. Il ministro Gianni Alemanno non manca di prendere fortemente posizione su Ruini e il Papa, così come il capo della segreteria politica di via della Scrofa Carmelo Briguglio. Intanto, oggi i Radicali manifesteranno di fronte a Palazzo Chigi contro le «illegalità» sul referendum a partire dall'informazione per arrivare al “quorum-truffa”.


    

 

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