ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL SUD
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Domenica 4 Agosto 2002



immigrazione / Il decreto collegato alla Bossi-Fini stabilisce il termine di un anno dal rilascio del permesso di soggiorno


Impronte digitali, il governo frena
Costerà 800 euro regolarizzare un lavoratore extracomunitario


 

ROMA – Ai lavoratori extracomunitari che saranno regolarizzati in base al decreto del governo collegato alla legge Bossi-Fini, saranno prese le impronte digitali entro un anno dalla data di rilascio del permesso di soggiorno o, in ogni caso, al rinnovo dello stesso. La norma prevista all'art. 2 del provvedimento dilata i tempi di attuazione di una delle novità della nuova legge sull'immigrazione che ha creato più polemiche. «Non è un modo per cancellare il principio che ha introdotto il rilevamento delle impronte per gli immigrati – spiega il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano – ma la possibilità di applicare realmente questa norma della legge». Il Governo stima che saranno molti, infatti, gli extracomunitari che approfitteranno della regolarizzazione. «Ci saranno, questure sottoposte a carichi di lavoro ingenti per la verifica e il controlli dei documenti – spiega Mantovano – abbiamo pensato fosse giusto, dunque, dilatare i tempi di introduzione del rilevamento delle impronte. Ci sarà tempo un anno e comunque non sarà possibile per il lavoratore extracomunitario rinnovare il permesso di soggiorno senza aver fornito le proprie impronte». Il decreto che detterà le norme per la regolarizzazione prevede anche che fino alla conclusione dell'esame dei documenti forniti e delle procedure previste non siano adottati provvedimenti di espulsione per gli extracomunitari che hanno presentato domanda.

«Il Governo Berlusconi si vergogna della legge sull'immigrazione che ha approvato», attasca l'on. Livia Turco. «L'esecutivo – sottolinea l'ex ministro per la Solidarietà sociale, che insieme a Giorgio Napolitano ha firmato la legge sull'immigrazione che la Bossi-Fini ha modificato – sta procrastinando i tempi della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale come ha testimoniato l'interessante dibattito Padania-Giovanardi che ha chiamato in causa il presidente Ciampi sui presunti ritardi della legge. Giovanardi ci ha poi spiegato che era necessario il decreto sulla regolarizzazione per permettere l'entrata in vigore della legge». «Ora – prosegue Livia Turco – il Governo, proprio nel decreto per regolarizzare i lavoratori extracomunitari procrastina la rilevazione delle impronte perché se ne vergogna e si è accorto che per applicare questa norma sarà necessaria un'organizzazione dispendiosa, con personale e risorse che forse non ha».

Regolarizzare un lavoratore immigrato costerà 700 euro più altri 100 euro di spese. Sarà questo il costo forfettario per tre mesi di contributi, calcolato sulla base di una serie di parametri dal ministero del lavoro insieme all'Inps, previsto nel decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari subordinati che il governo sta mettendo a punto. «Una spesa equa – spiega il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano – ma che rappresenta anche un requisito di serietà per quella che, voglio sottolineare, non è una sanatoria ma lo strumento, sollecitato dagli imprenditori, per far emergere le sacche di lavoro nero». Il provvedimento, che per la prima volta affida la gestione delle pratiche per la regolarizzazione agli uffici postali, sarà pronto entro la prima settimana di settembre. «Contemporaneamente, dunque – assicura Mantovano – con l'entrata in vigore della legge Bossi-Fini». Secondo il sottosegretario, infatti, i tempi previsti per il via alla nuova legge saranno rispettati e, gettando acqua sul fuoco delle polemiche degli ultimi giorni, Mantovano assicura: «Ci sono tutte le premesse perché il presidente Ciampi firmi la legge entro l'11 agosto, data di scadenza dei 30 giorni previsti per il via libera del capo dello Stato. Gli uffici legislativi hanno avuto bisogno di più tempo per l'obiettiva complessità del provvedimento, poi ci sarà la pausa di Ferragosto, ma si farà in tempo a pubblicare la legge sulla Gazzetta ufficiale perchè sia operativa dal 9 settembre». Contemporaneamente sarà varato il decreto di regolarizzazione a cui il governo lavora in questi giorni. «L'organizzazione è complessa ma garantirà procedure semplici.

Non ci saranno file davanti alle prefetture o alle questure, come è accaduto per la sanatoria scorsa. Tutto avverrà – spiega Mantovano – negli oltre 14 mila uffici postali sparsi sul territorio e potrà essere fatto direttamente dal datore di lavoro». Per questo sono in preparazione kit completi con la documentazione a lettura ottica da compilare e i bollettini per i versamenti. «Mentre per la regolarizzazione delle cosiddette badanti – dice Mantovano – (per cui ci sarà tempo 60 giorni dall'entrata in vigore della legge) il costo forfettario è stato fissato in 290 euro più 40 euro di spese, per i lavoratori subordinati (30 giorni di tempo) la spesa sarà di 700 euro più 100 di spese». Una volta ricevuta la documentazione l'ente posta trasferirà i dati via computer alle prefetture che verificheranno se ci sono motivi si sicurezza che impediscono il rilascio del permesso di soggiorno al lavoratore extracomunitario. Saranno, quindi le prefetture a fissare un appuntamento a cui dovranno presentarsi imprenditore e lavoratore insieme. «Davanti ad una commissione composta da funzionari della prefettura e rappresentanti dell'ufficio del lavoro, del ministero dell'economia e dell'Inps – spiega Mantovano – sarà sottoscritto il contratto di regolarizzazione». Sui numeri dei lavoratori in nero che potranno emergere grazie a questa regolarizzazione Mantovano non si sbilancia ma afferma: «Siamo fiduciosi, anche perché da settembre con la nuova legge i controlli e le sanzioni saranno più severi: l'extracomunitario non in regola sarà espulso mentre per il datore di lavoro c'è l'arresto da tre mesi a un anno e 5 mila euro di multa per ogni straniero irregolare impiegato».


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