ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL SUD
(Sezione:         Pag.  )
Venerdì 9 Aprile 2004

Federico Manfi

«ABBIAMO SEMPRE ASPETTATO CHE LORO SPARASSERO IL PRIMO COLPO»

 Nassiriya, rientrati in Italia i feriti più gravi

I caporal maggiori Mirra, Luca e Cataldi trasportati al Policlinico militare


 

ROMA – Quando lo trasportano in barella fuori dal C-130, e si accorge che ad aspettarlo ci sono i suoi genitori, il volto gli si trasforma in una smorfia di pianto. È uno dei tre militari di Nassiriya atterrati ieri a Ciampino. Sono i più gravi dei 15 feriti (9 già rimpatriati) che il contingente italiano in Irak ha avuto in tre giorni di attacchi, scontri ed agguati. Hanno lesioni importanti e certo poteva andare anche peggio: ma tutti, hanno assicurato loro stessi a chi ha potuto avvicinarli, sono pronti, una volta guariti a tornare in Irak. I loro parenti la pensano diversamente: «Per fortuna è finita». L'amm. Giampaolo Di Paola, capo di Stato maggiore della Difesa, gli stringe la mano e li ringrazia. «Ai nostri soldati – dirà più tardi ai giornalisti – dobbiamo esprimere apprezzamento, solidarietà e sostegno per quello che fanno. Sono lì per una missione decisa dal Parlamento, di enorme importanza per il ritorno dell'Iraq alla normalità. Tutti noi italiani dovremmo esserne orgogliosi». Per i familiari – genitori, mogli o fidanzate – c'è solo il tempo di un bacio, una carezza, un saluto veloce. Di Paola parla anche con loro e li trova «emozionati, certo, ma tutti tranquilli e sereni». I tre feriti – il primo caporal maggiore Armando Mirra e i caporal maggiori Patrizio Luca e Raffaele Cataldi – vengono subito trasportati al Policlinico militare. I giornalisti non li possono avvicinare. «Sono a letto, non sono in grado di alzarsi e adesso li stanno medicando», spiega il direttore del Celio, Francesco Tontoli. «Hanno ferite da armi da fuoco e schegge. Uno ha una ferita alla coscia abbastanza importante, con perdita di sostanza; un altro ha una lesione alla gamba destra e una ferita penetrante al polpaccio, e il terzo una lesione ad un gluteo, anch'essa piuttosto importante».

A bordo del C-130 dell'Aeronautica anche i caporal maggiori scelti Giacomo Farfante e Marco Caputo, entrambi con lesioni agli arti inferiori, ma in condizione di camminare: con lo stesso velivolo hanno proseguito per Pisa. Ieri notte, a Fiumicino, erano arrivati i primi quattro feriti, tutti con lesioni non gravi. Tre militari dell'Esercito – il sottotenente Massimo Pupo, il caporalmaggiore Francesco Galati e il primo caporalmaggiore Daniele Vadrucci – e un sottufficiale dell'Arma, il maresciallo Maurizio Schiavone. Galati anche ieri, al Celio, ripete: «Abbiamo risposto al fuoco, mirando esclusivamente agli uomini che ci aggredivano. Abbiamo sempre aspettato che loro sparassero il primo colpo». Vadrucci, invece, pensa sempre ai suoi compagni lasciati in Irak: «Dovevo tornare a casa il 25 maggio e mi dispiace di avere anticipato. Ho chiesto di tornare. Voglio rimettermi presto in forma per Nassiriya». Massimo Pupo, al sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che è andato ieri al Celio, assicura che «il nostro morale è molto alto, soprattutto vedendo come reagisce qui in Italia la gente. Sentiamo il sostegno dei nostri connazionali».


    

 

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