ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Interni Pag. ) |
Giovedì 16 Gennaio 2003 |
di FRANCESCA MANDESE
Dibitonto: la Puglia terra d’elezione per il contrabbando del tabacco
BARI - Il fenomeno del contrabbando di sigarette in Puglia non è stato sconfitto, ha solo subito una "lieve diminuzione". I clan della camorra napoletana e della Sacra corona unita hanno installato proprie basi operative in Belgio e da lì gestiscono, con moderni sistemi da multinazionale, i traffici di tabacchi dal sud Europa e dal nord Africa verso l'Inghilterra, la Spagna e la Francia. L'Italia e la Puglia rimangono territorio privilegiato per il transito della merce e i clan criminali gli unici in grado di controllare e gestire il business. La tesi è del procuratore generale della Corte d'Appello di Bari, Riccardo Dibitonto, e sarà esposta sabato prossimo, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. Un'analisi che farà sicuramente discutere dopo le tante certezze espresse da chi ha affermato che l'operazione "Primavera" del 2000 aveva segnato la fine del contrabbando in Puglia. E' di qualche giorno fa l'allarme lanciato dai sindaci di Monopoli (Bari) e Fasano (Brindisi) durante un incontro con il sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano: «I contrabbandieri si dedicano al traffico di stupefacenti - avevano dichiarato - e nelle nostre farmacie la vendita di siringhe è aumentata a dismisura». Dibitonto, però, spiega con dovizia di particolari come e perché la sua tesi sia giusta e fondata. «Le organizzazioni delinquenziali - scrive il procuratore generale nella sua relazione - hanno colto tempestivamente le enormi opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati finanziari e commerciali e dagli straordinari strumenti messi a disposizione dal progresso tecnologico. La scelta del Belgio trova la sua motivazione nella mancanza di un'adeguata normativa efficace a contrastare e prevenire il fenomeno». Il business è particolarmente preoccupante «soprattutto per la immissione di enormi flussi di danaro sporco che turba, scuote e può destabilizzare l'economia sana».
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