ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:     Pag.     )
Martedì 26 novembre 2002

FILIPPO MARFISI

Londra, conferenza tra i ministri dell'interno deli'Ue per la creazione di una task-force al fine di stroncare il traffico d'anni

Una polizia europea contro il terrorismo
L'esperienza italiana nella lotta alla criminalità proveniente dai Balcani alla base del progetto


 

LONDRA - Dopo la conferenza di Lecce del 13 novembre scorso i ministri degli Interni della Commissione europea si sono dati appuntamento a Londra per mettere in risalto la pericolosa situazione che si è venuta a creare in tutta l'area balcanica nella quale le organizzazioni criminali fanno sentire tutto il loro peso. Un vertice importante, particolarmente sentito dall'Inghilterra, che sta vivendo sulla propria pelle un aumento esponenziale della delinquenza. Non a caso, proprio ieri, il responsabile delL'Home Office, il ministro David Blunkett, ha ammesso che bande di criminalità provenienti dalle regioni balcaniche rap presentano una seria minaccia per L'intera Gran Bretagna.

In una conferenza stampa che si ètenuta ai margini dei lavori della conferenza, BLunkett ha infatti dichiarato che le organizzazioni presenti in Inghilterra possono contare su una radicale diffusione dei propri elementi sostenuti da ingenti somme di denaro. Un allarme che non poteva essere lanciato in un momento così opportuno, vista la partecipazione ai lavori dei rappresentanti della Nato, dell'Osce, delle forze di polizia dell'Unione e del rappresentante del governo albanese.

Ad accompagnare il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, c'era il capo della Criminalpol, il prefetto Ferra. Sul tavolo, infatti, si è iniziato a discutere in concreto di come mettere a punto i meccanismi legislativi per contrastare adeguatamente il fenomeno che non è più un problema circoscritto alla sola Italia, ma vede coinvolto buona parte del vecchio continente.

I ragionamenti che sono stati fatti riguar ano rincipalmente i finanziamenti per fermare la dilagante criminalità. Una buona fetta dei quali proprio in favore dell'Italia, i cui confini sono quelli della Comunità. D'altro canto, come lo stesso sottosegretario Mantovano ha fatto presente nel suo intervento, il nostro Paese, impegnato in prima linea, non ha esitato a mettere a fondo a ingenti risorse per arrestare la tratta di esseri umani che, fino a poco tempo fa, si consumava lungo il Canale d'Otranto. I risultati sono stati lusinghieri. Ciò è stato possibile proprio investendo in mezzi e in uomini delle nostre forze dell'ordine, impegnandole al di là dell'Adriatico per cooperare con le autorità locali, Per ripetere la felice iniziativa occorrerà un sostegno economico di cui si deve far carico l'intera Unione. E questo è, probabilmente, uno dei nodi da sciogliere nel prossimo futuro.

Stando così le cose, però, le speranze di veder arrivare una parte dei milioni di euro che la Comunità Europea ha preventivato di spendere, non sono poi così remote. Anche perché, l'emergenza riguarda più di una nazione e si fa davvero urgente poter riuscire a trasformare in azioni quelle che al momento, sono solo dei propositi. Dai Balcani non arrivano più esseri umani ma droga, armi, ricettazione di auto rubate, prostituzione. La tratta di uomini, donne e bambini si sta sviluppando ora dal Nordafrica e interessa tanto l'Italia, quanto la Spagna.

La discussione tra i ministri si èsviluppata su diversi provetti, molti dei quali già sperimentati concretamente in Italia. Si è parlato della rotezione dei testimoni, che contriuiranno a mascherare i trafficanti di uomini e di donne da avviare alla prostituzione; della confisca dei beni ai boss; della creazione di una speciale task-force tra le polizie dell'Unione, che collaborino con ma~iore intensità con gli organi di polizia e con la magistratura delle nazioni comprese nell'area balcanica. Un impegno che riguarda anche la lotta al terrorismo. Insomma, si deve arrivare a sviluppare un coordinamento tra tutte Le nazioni interessate al fenomeno, perché senza di esso non si potranno raggiungere gli obiettivi prefissati.


vedi i precedenti interventi