ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Pag. ) |
Giovedì 12 febbraio 2004 |
Mantovano: in Italia le basi logistiche
Più uomini in strada. Ci saranno più poliziotti, più carabinieri, più finanzieri. Il giro di vite invocato dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ci sarà. E la conferma arriva dal Prefetto: «Le forze di polizia aumenteranno la loro presenza visibile proprio per prevenire i reati e per garantire maggiore sicurezza ai cittadini». Il prefetto Gianfranco Casilli, ieri mattina, ha presieduto il comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Erano presenti il procuratore capo Rosario Colonna e l'aggiunto preposto all'antimafia Cataldo Motta. Al tavolo del prefetto anche i vertici delle forze dell'ordine: il questore Francesco Zonno, il colonnello Sergio Raffa, comandante dei carabinieri, il tenente colonnello Luigi Carrozzo della Guardia di Finanza. In Prefettura, ieri mattina, c'è stato anche un blitz del sottosegretario Mantovano: si è incontrato con i vertici delle forze di polizia ed ha ribadito la necessità di rafforzare e di rendere più visibili i controlli. «Con i magistrati e i rappresentanti delle forze dell'ordine - continua il Prefetto - abbiamo fatto un primo esame della situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico in provincia e, in particolare, a Lecce con riferimento all'attentato che ha destato tanta preoccupazione per le modalità con cui è stato eseguito». Le indagini sulla bomba, piazzata sabato sera alle 22.45 e che ha sventrato la saracinesca dell'esercizio commerciale "Cucciolandia", vanno avanti. Forse non è una bomba del racket. E gli investigatori potrebbero aver individuato una pista interessante. Non porterebbe da un'altra parte, sicuramente lontano dai signori del pizzo e alle estorsioni che tanto spaventano i commercianti, pronti a scendere in piazza con una mobilitazione. «L'episodio - conferma il Prefetto - non si può attribuire con certezza al racket: ci possono essere anche delle altre motivazioni che si stanno accertando». Al vaglio degli investigatori ci sono altre ipotesi, intorno alle quali si scava in gran silenzio. «L'attentato - ha aggiunto il procuratore capo Rosario Colonna - può essere stato anche il frutto di un'iniziativa individuale che non dovrebbe preoccupare eccessivamente. I timori si sono manifestati perché si è trattato di un episodio anomalo che avrebbe potuto provocare conseguenze molto serie. Ma al di là di questo non mi pare che il quadro generale della situazione sia negativo». «L'impressione - conclude il procuratore - è che la criminalità attraversi una fase di sbandamento perché non c'è più una guida, un assetto stabile». Il riferimento, ovviamente, è ai blitz che hanno sgominato e decapitato i clan mafiosi.
«Lecce - continua il Prefetto - è già una città sicura, ma certamente ci sarà maggiore attenzione a tutto il territorio provinciale».
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