ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Pag. ) |
mercoledì 13 luglio 2005 |
In aula fischia solo la Lega
FRANCO Marini che alla fine del dibattito va a dare la mano al ministro dell’Interno Beppe Pisanu e Maurizio Gasparri che sale le scale dell'emiciclo fino al banco di Luciano Violante per dargli una pacca sulla spalla. In aula alla Camera, per il dibattito sulla strage di Londra va in scena, anche visivamente, una prova di dialogo tra i poli sul terrorismo. L'informativa di Pisanu, con conseguenti interventi di maggioranza e opposizione va via tutto sommato molto liscia. Pochi i ministri presenti in aula, Francesco Storace, Carlo Giovanardi e Mirko Tremaglia e parecchi sottosegretari: da Paolo Bonaiuti e Gianni Letta ad Alfredo Mantovano e Aldo Brancher. E pochi anche i parlamentari in aula. A colpo d'occhio nei momenti clou del dibattito, ci sono circa un terzo dei deputati. Tra i big il segretario dell'Udc Marco Follini, il segretario della Quercia Piero Fassino, i leader dei Verdi e del Pdci Alfonso Pecoraro Scanio e Oliviero Diliberto, il vicepresidente vicario di Alleanza nazionale Ignazio La Russa e il vice coordinatore nazionale azzurro Fabrizio Cicchitto. Il dibattito, alla fine, dura quasi tre ore. Ne era prevista solo una, ma anche il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, all'inizio, avverte che, data la delicatezza dell'argomento non si formalizzerà se qualcuno sforerà i tempi previsti per ogni intervento. I gruppi ascoltano in silenzio il ministro dell'Interno, e al termine applaudono tutti, Lega a parte. Il Carroccio, (presente con cinque parlamentari che diventano dodici quando parla il capogruppo) alla fine, arriverà a manifestare il proprio scontento specie per i passaggi sull'Islam moderato dell'intervento di Pisanu fino a chiedere se le misure proposte dal responsabile del Viminale e che riguardano la giustizia siano state o meno concordate col guardasigilli leghista Roberto Castelli. E Gibelli cita pure l'ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, noto ai più per la teoria della tolleranza zero. Qualche screzio tra An e l'Unione durante l'intervento di Luciano Violante e il suo riferimento ai Centri di permanenza temporanea, poi gli animi si scaldano ancora di più per l'intervento di Maurizio Gasparri, applauditissimo dal suo gruppo ma che attacca l'opposizione contraddicendo, secondo Pierluigi Castagnetti «lo spirito con cui si è avviato il dibattito». I leghisti e qualcuno dai banchi di An urlano qualche «buuu!» ma alla fine Casini interviene a placare gli animi. Per il resto, il dibattito si conclude stancamente, pochi i parlamentari che restano fino alla fine. Anche in un'occasione così, infatti, i deputati non rinunciano all'abitudine di lasciare l'assemblea dopo l'intervento del loro capogruppo.
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