ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:        Pag.     )
giovedì 14 luglio 2005

 

  

 Maxi blitz: fermati 174 islamici
Operazione preventiva di polizia e carabinieri negli ambienti del radicalismo.
Chiusa la moschea di Gallarate


 

NEANCHE 24 ore dopo il discorso alla Camera con cui il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha sottolineato che «il terrorismo bussa alle porte dell'Italia» e chiesto a maggioranza e opposizione un'ampia collaborazione per la lotta al terrorismo, sono scattate in tutto il paese decine di perquisizioni nei confronti di centinaia di soggetti considerati vicini agli ambienti dell'estremismo islamico e islamici radicali già finiti in inchieste delle procure. Il bilancio dell'operazione congiunta di polizia e carabinieri scattata all'alba è di 201 perquisizioni e 423 persone identificate. Tutti soggetti, dice il ministro Pisanu, che «davano motivi concreti per essere controllate».

Per 174 persone è scattato il fermo, per permettere «approfondimenti e verifiche» che consentiranno di valutare se vi siano i requisiti per un provvedimento amministrativo, cioè le espulsioni mirate, o di carattere giudiziario. Dai primi controlli non sono emersi particolari elementi che possano far ritenere di aver intercettato cellule «dormienti» presenti nel nostro paese o esponenti di spicco del radicalismo islamico: e d'altronde è lo stesso ministro dell'Interno a confermarlo quanto sottolinea che «non sono stati presi terroristi». Ma è evidente comunque che si tratta, dopo le bombe alla City di Londra, di un'operazione finalizzata a stringere le maglie della sicurezza attorno a quegli ambienti da cui potrebbero in futuro scaturire pericoli per il paese. Nelle abitazioni controllate, inoltre, sono stati sequestrati anche centinaia di documenti su cui gli investigatori dovranno condurre approfondimenti per vedere se possano esservi utili indicazioni per indagini già in corso oppure spunti per nuovi filoni investigativi.

Quel che è certo è che non si è trattato di un'operazione improvvisata. «Quella di oggi - dice ancora Pisanu da Bruxelles dove con i colleghi europei ha partecipato ad una riunione straordinaria dei ministri degli Interni per mettere a punto una strategia comune contro il terrorismo - è stata un'operazione preparata da tempo, un'operazione di carattere preventivo su ambienti a rischio, a conferma che l'Italia non ha mai abbassato la guardia di fronte al rischio terrorista».

Un intervento in chiave preventiva, sottolinea il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Come dire: controlli non finalizzati necessariamente all'arresto di determinati personaggi, ma a monitorare ambienti considerati a rischio e verificare l'attività di persone già sotto osservazione. Le perquisizioni hanno interessato tutta Italia e in particolare le grandi città. Da Roma a Milano, da Venezia a Firenze, da Torino a Napoli, da Bologna a Ragusa tutti gli ambienti più a rischio estremismo islamico sono stati controllati. Nella capitale e in provincia sono state una trentina le perquisizioni, ma non hanno riguardato luoghi di culto mentre a Milano e nell'hinterland sono stati una decina i controlli. Tra questi, sarebbe stato perquisito anche l'edificio dove abitava Abu Omar, l'imam milanese che sarebbe stato sequestrato dalla Cia.

A margine di questa operazione è stata sigillata la moschea di Gallarate. La polizia locale, presente il vicensindaco Paolo Caravati (An), ha apposto i sigilli come previsto dall'ordinanza emessa l'altro giorno del sindaco Nicola Mucci (Fi) per ragioni di carattere igienico-sanitario. Perquisizioni anche a Torino (i terroristi arrestati per l'attentato di Casablanca del 2003 avevano avuto contatti con componenti di una cellula torinese) e in Piemonte, dove tra l'altro viveva Abdel Qader Fadlallah Mamour, l'imam di Carmagnola espulso dal ministro Pisanu per motivi di sicurezza e che proprio ieri ha nuovamente minacciato l'Italia sostenendo che un attacco terroristico ci sarà nei prossimi mesi. Per quanto riguarda Napoli, invece, i controlli si sono concentrati su personaggi che sarebbe legati alla contraffazione di documenti. E non è un caso che 007 e investigatori da tempo insistono sul fatto che il capoluogo rappresenti proprio il centro cui presunti terroristi si rivolgono per avere documenti falsi.


    

 

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