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NON AMMETTE reticenze il portavoce di An, Mario Landolfi, che invita la sinistra ad accantonare gli «entusiasmi ingiustificati» dopo la lettura dei primi documenti arrivati dalla Svizzera sul caso Telekom Serbia, per fornire le risposte a tre interrogativi aperti: «perché è stato fatto quell’affare, perché è stato fatto in quei termini, perché è stato deciso di aiutare un dittatore sanguinario come Milosevic: anche se questo è avvenuto dopo gli accordi di Dayton, significa molto poco». Landolfi si augura che dalla Svizzera arrivino «tutte le carte perchè c’è bisogno della massima chiarezza soprattutto rispetto al materiale atteso, altrimenti restano zone d’ombra che ci porteremmo indietro per sempre».

E un altro interrogativo lo solleva il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano: «In assenza del’avvio dei lavori della commissione Telekom Serbia e dell’approfondimento dell’indagine da parte della stessa - si chiede Mantovano - vi sarebbero stati gli stessi risultati che si stanno maturando nell’indagine dell’autorità giudiziaria?». Secondo Mantovano «negli approfondimenti sul caso Telekom Serbia vi è una attiva acquisizione di atti da parte della commissione».