ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
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Lunedì 19 luglio 2004

 


 

 

 «Pisanu a febbraio bloccò un decreto di correzione»


 

MILANO — Già all'inizio di quest'anno, alla Lega Nord era stato preannunciato che forse la Corte Costituzionale si sarebbe pronunciata sull'incostituzionalità della legge Bossi-Fini, quindi gli stessi Bossi e Fini, insieme a Mantovano e Calderoli, prepararono un decreto legge che superasse questi vizi di incostituzionalità, ma il ministro dell'Interno Pisanu non lo presentò mai al Consiglio del Ministri. È quanto ha raccontato lo stesso coordinatore delle segreterie nazionali leghiste, Roberto Calderoli, ai microfoni di Radio Padania. Calderoli ha anche definito «una vera schifezza» la bozza di decreto preparata da Pisanu e fatta circolare il giorno prima dell' ultimo Consiglio dei ministri.

«La verità è scarsamente nota e quindi - ha esordito Calderoli - è giusto che si sappia cosa è effettivamente successo dietro questo caso: nel gennaio-febbraio del 2004 ci era stata preannunciata una possibile dichiarazione di incostituzionalità su alcuni passaggi della Legge Bossi-Fini da parte della Corte Costituzionale. Io ricordo di essere stato chiamato dal ministro Bossi, dal ministro Fini, dal sottosegretario Mantovano proprio perchè ci si mettesse al lavoro per realizzare un decreto legge che superasse questi presunti vizi di incostituzionalità. Si è lavorato, il testo era stato preparato per portarlo al Consiglio dei Ministri, dopodichè il ministro Pisanu non l' ha mai portato al Consiglio dei Ministri». Se il ministro dell'Interno avesse presentato il decreto allora, «avremmo superato il problema - ha detto Calderoli - e non avremmo dovuto affrontare in fretta e furia e prima di agosto, come invece si sta facendo, un decreto legge. E quindi - ha aggiunto - mi sembra che il ministro Pisanu sotto questo aspetto debba rispondere».

«Si rischia veramente di avere aperto un periodo di vuoto legislativo - ha sottolineato il vicepresidente del Senato - con la responsabilità di chi sapeva che c'era la necessità di un decreto e non l' ha fatto, e c'è sicuramente il fatto che non avrebbe potuto essere convertito perchè con i due mesi si sarebbe andati a dover convertire il decreto nel periodo della chiusura del Parlamento, ma bisogna anche dire che la bozza che era circolata il giorno precedente il Consiglio dei Ministri, che era stata preparata da Pisanu, era una vera e propria schifezza e che era peggio della sentenza della Corte».


    

 

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