ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su Il Tempo | Venerdì 1 marzo 2002 |
di SARINA BIRAGHI
Immigrazione, l’Italia sceglie il rigore
PIÙ che una legge una «rivoluzione». Dignità e certezze per gli extracomunitari che hanno scelto di lavorare e vivere nel Belpaese. Un fatto è certo: cambia la filosofia di fondo su come affrontare la questione immigrati fissando dei paletti che per la maggioranza sono una «difesa», per l’opposizione una «discriminazione». Il cardine «novità» è la concessione del permesso di soggiorno solo in presenza di un contratto di lavoro, numero di ingressi fissato annualmente, possibilità di ricongiungimento al solo coniuge e ai figli, minorenni, una colf a famiglia, escludendo i «badanti». Giro di vite sui rimpatri: per la prima volta viene introdotto il reato di immigrazione clandestina e introdotto l’uso delle navi della Marina contro gli sbarchi. Il Senato ha dato via libera alla discussa legge, dopo due settimane di discussione e con una di ritardo sulla tabella di marcia, con 153 voti a favore, 96 no e 2 astenuti. E se a Palazzo Madama, Casa delle Libertà e sinistra si sono schierate compatte sui due fronti contrapposti, ora il ddl passa alla Camera dove Ulivo e Prc intendono riproporre una battaglia per modificare profondamente una legge che ritengono incostituzionale perché violerebbe fondamentali diritti umani. Ma la maggioranza è estremamente soddisfatta dell’approvazione di una legge che il ministro del Welfare, Roberto Maroni definisce un primo passo «verso un sistema di gestione dei flussi più moderno, più europeo, più equilibrato e davvero solidaristico». Per il ministro segna una forte discontinuità rispetto all’insufficienza normativa vigente a cominciare dall’innovazione del permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro. Per il capogruppo di Fi al Senato Renato Schifani «la CdL mantiene un altro impegno preso con i cittadini. Dobbiamo cambiare una grave situazione ereditata dai governi di centrosinistra: «I cittadini saranno più sicuri e gli immigrati avranno la certezza del lavoro evitando di vivere nel crimine». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, è doppiamente soddisfatto perché proprio l’Udc ha contribuito ad ammorbidire l’iniziale linea dura della battaglia: «La nuova legge conferma la sostanziale tenuta di un testo che è riuscito a coniugare un ragionevole rigore nei confronti dei fenomeni di clandestinità e criminalità ad essi collegati, collegamento tra flussi migratori e possibilità di lavoro, regolarizzazione di situazioni di cui la società italiana non può fare a meno». Ma Francesco D’Onofrio, capogruppo dell’Udc ha detto che la «normativa può migliorare»,mentre il sentaore a vita Giulio Andreotti ha recriminato che se «non ci fosse stato uno scontro pregiudiziale forse la legge sarebbe stata migliore». Per i senatori leghisti Piergiorgio Stiffoni e Cesarino Monti con l’approvazione della legge Bossi-Fini, finisce il Far West della legge Martelli prima e della Turco-Napolitano. Alleanza Nazionale affida il suo commento al senatore Giuseppe Valditara: «Una legge equilibrata che risponde alle attese degli italiani e alle promesse fatte dal centrodestra durante la campagna elettorale per combattere l'immigrazione clandestina, correggendo l'inaccettabile tolleranza mostrata dal centrosinistra in questi anni». Secondo il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, che personalmente ha dato un importante apporto personale alla redazione del testo, «l'immigrato extracomunitario non verrà più considerato una merce, ma al contrario, una persona la cui integrazione sarà agevolata dal possesso di un lavoro». Pessimo il giudizio dell’ex responsabile Welfare dei Ds, nonchè autrice della precedente legge con il collega Napolitano, la torinese Livia Turco: «La maggioranza di centrodestra del Senato ha approvato senza ascoltare le critiche delle associazioni del volontariato e della Caritas. Siamo di fronte a un fatto grave. Questa è una legge che ha già mostrato il suo volto ostile e cattivo nei confronti degli immigrati ledendo principi della nostra Costituzione e allontanandoci dall'Europa». I Verdi, invece, hanno già annunciato che raccoglieranno le firme per un referendum contro la legge mentre il senatore Tommaso Sodano conferma che Rifondazione Comunista continuerà a dare battaglia contro una norma «vessatoria e particolarmente rivoltante nei confronti dei profughi». Il capogruppo dei ds al Senato Gavino Angius non ha dubbi su una legge brutta, cinica e feroce, intollerante e pericolosa, ostile all’integrazione e alla sicurezza: «La verità è che tra due giorni c'è il congresso della Lega e Bossi doveva portare a casa un trofeo da mostrare».
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