ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: ) |
Venerdì 21 Novembre 2003 |
«Allontanare i fiancheggiatori»
CERNOBBIO — «In questo momento non ci sono segnalazioni specifiche di rischi terroristici sul territorio nazionale, non c'è nessun livello di maggior pericolo rispetto alle valutazioni emerse nell'ultimo Comitato Nazionale dell' Ordine e della Sicurezza». È quanto affermato, a margine del seminario europeo sull'immigrazione, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano interrogato dai cronisti sugli attentanti in Turchia. Secondo Mantovano, comunque, «questo non significa che non ci sia un'attenzione massima e non significa una garanzia assoluta, al cento per cento, che qualcosa possa avvenire anche in Italia. Significa - ha concluso - un' elevata probabilità che ciò non accada». Il sottosegretario all' Interno Alfredo Mantovano chiede la collaborazione della comunità musulmana italiana per allontanare gli elementi di appoggio al terrorismo dalle moschee del nostro Paese. «Da tempo - ha spiegato - l' arcipelago delle moschee è un luogo, spesso all' insaputa della gran parte dei frequentatori, di predicazione paraterroristica. L' importante è che, oltre all' attenzione alle istituzioni ci deve essere una reazione pronta da parte dei responsabili delle moschee così come avvenuto a Roma». Il sottosegretario si dice consapevole che «la comunità musulmana intende praticare il proprio culto, ma siamo fiduciosi che sarà essa stessa a fare pulizia al suo interno e allontanare coloro che si approfittano dei pulpiti delle moschee per fare una sorta di mobilitazione generale». Sull’immigrazione Mantovano spiega che: «Al ministero dell'Interno siamo convinti che il miglior contrasto all'immigrazione clandestina è quello della prevenzione». «La prevenzione -sottolinea Mantovano- si realizza quando i clandestini non partono, perchè quando le navi sono in mare non rimane altra via che quella del soccorso. È importante collaborare con i Paesi di origine dei flussi migratori per raggiungere risultati concreti. I provvedimenti attuati fino ad oggi hanno consentito di bloccare il flusso dal canale di Otranto, e gli sbarchi in Calabria». Sulla stessa linea è Maroni: «Mi auguro che la collaborazione sia ancora più forte e si facciano altri accordi come quelli sanciti con l'Albania e la Turchia. Spero - ha detto - che si possano coinvolgere sempre più paesi nel controllo di flussi, a breve anche gli altri paesi del Mediterraneo».
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