ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Pag. ) |
Venerdì 22 ottobre 2004 |
LE REAZIONI
«Magistratura irresponsabile»
ROMA — Non sono piaciute agli esponenti della maggioranza le parole scritte dal gip di Bari, Giuseppe De Benedictis, sugli ex ostaggi italiani in Iraq. Per il giudice, Umberto Cupertino, Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Fabrizio Quattrocchi, «erano veri e propri fiancheggiatori delle forze della coalizione... essi erano sul territorio di quel Paese in veste di mercenari». Il sottosegretario alla Difesa, Francesco Bosi, è stato chiaro: «Al governo - ha spiegato - non risulta che i quattro lavorassero per gli Stati Uniti o per la Cpa: erano invece al servizio di privati». Una loro diretta dipendenza dagli Usa, ha sottolineato, «non è mai risultata a nessuno, a meno che non si voglia elucubrare e dire "se tu lavori per uno, che a sua volta lavora per un altro, ecc.". Ma si tratta comunque di congetture - ha aggiunto - che non possono portare a dichiarare che ci fosse una collaborazione diretta». Il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, ha invitato il presidente dela Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, «a dire parole alte e forti» per restituire «pienamente l'onore civile a Fabrizio Quattrocchi, che è stato assassinato dai terroristi islamisti». Un appello che è stato appoggiato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi. «Ringrazio Giuliano Ferrara - ha affermato - per aver colto la gravità delle parole usate dal Gip di Bari, in riferimento ai quattro ex ostaggi italiani in Iraq, che mi hanno colpito come un pugno nello stomaco. Spero che il suo appello al capo dello Stato non cada nel vuoto». Duro anche il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. La definizione di "mercenari" data dal gip di Bari agli ex ostaggi, ha sostenuto, «non ha bisogno di commenti. Qualifica la condizione in cui si trova una parte della magistratura italiana: totalmente ed irresponsabilmente distante dalla realtà. Prima ancora che ideologicamente schierata». L'Italia, ha proseguito Mantovano, «è presente in Iraq in una missione di pace che include la ricostruzione di infrastrutture e beni essenziali per la vita di un popolo martoriato da decenni. Qualunque persona di buon senso ritiene di buon senso proteggere e garantire la sicurezza di tale opera, in assenza della quale ogni lavoratore, dall'ingegnere al camionista, rischia la decapitazione». Un giudice a Bari, invece, ha rilevato, «scrive, in nome del popolo italiano, che tale protezione è una bieca attività di fiancheggiamento da mercenari che giustifica, proprio così, giustifica, la soppressione di chi assicura la protezione medesima». Per il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, la conclusione del gip di Bari è «abominevole perchè arriva a dare una copertura ai sequestratori e agli assassini. Per di più questa frase si fonda su una definizione, quella di 'mercenari al servizio degli Usà, che non risulta al Governo». Dall'opposizione arrivano invece inviti al Governo a chiarire sulla vicenda. «Le affermazioni del gip di Bari - ha osservato il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio - sono estremamente gravi e, se confermate, dimostrerebbero che Berlusconi e il Governo italiano hanno nascosto la verità al Parlamento. L'esecutivo venga subito a riferire in aula». Ora, ha aggiunto, «il problema non è soltanto accertare la verità sul passato, ma capire se esistono o no mercenari italiani in Iraq, se il Governo sostiene queste presenze o chiude un occhio su certe attività».
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