ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Interni Pag. ) |
mercoledì 22 giugno 2005 |
Eliminavano i concorrenti con la dinamite
LECCE — Cinque persone sono state arrestate a Lecce dalla polizia per droga e per attentati dinamitardi compiuti nei mesi scorsi in due esercizi commerciali a Lecce e a Poggiardo. L'operazione è stata compiuta all'alba, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Lecce Ercole Aprile, che ha accolto le richieste del pm Patrizia Ciccarese. Gli arrestati sono Ivano Martena, di 29 anni, Angelo Corrado, di 25, Sandro Fuso, di 29, Antonio Restia, di 40, tutti di Lecce, e Luigi Leomanno, di 45, di Minervino di Lecce. Sono accusati a vario titolo di detenzione per spaccio di sostanze stupefacenti e di attentati in due esercizi commerciali, il negozio di articoli per animali «Cucciolandia» di Lecce ed il supermercato «Eurospin» di Poggiardo. Le indagini, condotte dalla polizia, furono avviate il 7 febbraio 2004 dopo l'attentato dinamitardo a «Cucciolandia», nel quale rimasero feriti in modo non grave due ragazzi. Con la prova del Dna gli agenti della mobile hanno individuato in Fuso il presunto esecutore materiale: l'esame è stato fatto utilizzando la sigaretta che l'uomo avrebbe usato per accendere la miccia e che avrebbe poi gettato a poca distanza; Restia sarebbe stato il suo presunto complice. L'attività investigativa ha consentito di accertare anche un giro di spaccio di cocaina gestito da Martena, che avrebbe visto coinvolti con ruoli diversi anche Corrado e Restia. Questi sarebbe stato individuato quale presunto responsabile in concorso con altri dell'attentato dinamitardo ed incendiario compiuto il 16 aprile 2004 all'«Eurospin» di Poggiardo. Episodio questo che sarebbe stato ideato da Leomanno per motivi di concorrenza commerciale. I provvedimenti restrittivi sono stati notificati in carcere a Fuso, Leomanno e Restia; Martena è stato invece condotto in carcere mentre a Corrado sono stati concessi gli arresti domiciliari. «È positivo che con questi arresti si sia chiuso il cerchio su una vicenda che aveva creato un allarme sociale. Ci siamo riusciti grazie alle testimonianze ma soprattutto grazie alla prova del Dna della saliva lasciata sulla sigaretta vicino al luogo degli attentati da uno degli arrestati», ha detto il questore di Lecce Giorgio Manari. «Si è accertato - continua il questore - che i due attentati non erano a scopo estorsivo. Il primo in particolare, quello al negozio di articoli per animali, era dovuto a frizioni nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo che abbiamo fermato - aggiunge - era una articolazione del clan Cerfeda della Sacra Corona Unita». Preoccupanti anche le motivazioni del secondo attentato, la rivalità commerciale tra supermercati concorrenti. E per il successo dell’operazione congratulazioni sono state espresse dal sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, al questore Manari. Il sottosegretario ha chiesto al questore di estendere il plauso a tutto il personale impiegato nell'iniziativa.
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