ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:        Pag.    )
Giovedì 22 Luglio 2004

 

 

 Per l’esodo sicuro, via i cantieri sull’A3
La Consulta per la sicurezza stradale boccia l’innalzamento del limite di velocità a 150 chilometri l’ora
Molte le iniziative per evitare nuove stragi sulle strade delle vacanze: più volontari e più pattuglie della Polizia stradale


 

ROMA — Spariranno i cantieri sull'A3 Salerno-Reggio Calabria dal 26 luglio e per aumentare i controlli saranno in campo tutti gli agenti, i carabinieri e i vigili possibili. Più i volontari. Si cercherà pure di convincere i camionisti a «collaborare», avanzando l'ipotesi di utilizzare la nave al posto delle autostrade e ricompensando la scelta con dei ticket ambientali. E si punterà sull' informazione capillare e dettagliata, ribadendo l'invito ad andare piano, con il presidente del Consiglio Berlusconi che si farà direttamente carico del problema e chiederà alla Rai di mettere in campo tutte le iniziative possibili. Oggi però per dieci ore sarà chiuso un lungo tratto del’A3 per il rifacimento del manto stradale.

L'esodo di fine luglio fa paura, soprattutto dopo la strage dell'ultimo fine settimana in cui sono morte 65 persone, 17 in più rispetto allo stesso periodo del 2003 e 22 rispetto al week end precedente. Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, però, intervenendo al Question Time alla Camera, ha ribadito che grazie ai maggiori controlli e all' introduzione della patente a punti, dall' 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004 sono diminuiti sia il numero complessivo degli incidenti (-14,5% rispetto allo stesso periodo 2002-03), sia quelli con esito mortale (-18,2%) sia il numero di vittime (857 in meno). «La flessione - ha spiegato il ministro - è costante in tutti i mesi dell'anno rispetto al corrispondente periodo degli anni precedenti», Resta comunque il fatto che per evitare il ripetersi di quanto avvenuto il week end scorso, i soggetti coinvolti stanno studiando le contromisure: già ieri, dal vertice che ha visto attorno ad un tavolo i sottosegretari alle Infrastrutture e Trasporti Mario Tassone e Paolo Uggè, quello agli Interni Alfredo Mantovano e i rappresentanti di Anas, Autostrade, Aiscat e Polstrada, sono state avanzate le soluzioni prima citate. E oggi, nell'incontro tra gli autotrasportatori e Uggè, si cercherà di trovarne altre, partendo dal presupposto che il problema della sicurezza stradale è «di tutti» e va affrontato con la «massima serenità», senza che si arrivi a «rotture con nessuno». Proprio per questo, sia Tassone sia Uggè hanno garantito che non c'è alcuna volontà di «criminalizzare e penalizzare» i camionisti. «Gli autotrasportatori - ha detto Tassone - hanno dimostrato in passato la massima disponibilità, chiederemo loro la massima collaborazione». Avanzeremo alcune proposte, ha aggiunto Uggè, «per rendere più significativi gli impegni dei trasportatori» e per arrivare a soluzioni «concordate con loro per rendere più sicure le giornate dell'esodo». L'invito alla prudenza è arrivato invece da Mantovano. «Bisogna arrivare alla consapevolezza diffusa che il rispetto delle regole si traduce nella salvezza delle vite umane».

A complicare le cose, però, ci ha pensato il coordinatore della Consulta nazionale sulla sicurezza Stradale (l'organismo creato dal Cnel e dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), Mario Sai. Per migliorare la sicurezza stradale, ha detto chiaro e tondo, «bisogna arrivare a stanziare, fin dalla prossima finanziaria un miliardo di euro». Si potrà così arrivare alla «media europea, che è circa di 30 euro pro-capite, mentre in Italia si investono circa 8 euro a testa». Sulle politiche relative alla sicurezza stradale, ha concluso, «siamo oggi a metà strada tra il blocco e un salto di qualità e non si può accettare che per la sicurezza stradale ci siano grandi allarmi e pochi finanziamenti». Da Sai è arrivata anche una bocciatura all'innalzamento in alcuni tratti autostradali del limite di velocità a 150 kmh: «è una scelta non coerente con gli obiettivi della sicurezza previsti dal piano nazionale».


    

 

vedi i precedenti interventi