ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Politica Pag. ) |
Martedì 23 settembre 2003 |
di GIANCARLO CALZOLARI
Fini: stop alle droghe, saranno tutte illegali
ROMA — La "legge Fini sulle droghe" è destinata a rivoluzionare tutto il sistema di approccio agli stupefacenti. Il provvedimento che stabilisce prima di tutto il principio che anche il semplice uso di stupefacenti, deve essere sanzionato verrà portato entro il mese prossimo ad un pre-Consiglio dei ministri e sarà varato, definitivamente, entro la fine dell’anno. Si tratta di una svolta veramente importante e come tale l’ha sottolineata anche Gianfranco Fini. Il vicepremier, intervenendo ai lavori della quinta conferenza mondiale sulla prevenzione in programma da ieri fino al 26 settembre a Roma, ha spiegato che sarà un provvedimento che abbatterà la distinzione tra l'abuso e l'uso di droga. Il testo legislativo è quindi rivolto a superare l'abolizione, in seguito al referendum radicale, della non punibilità della dose minima giornaliera definizione che secondo il vice premier, «ha reso quasi impossibile alle forze dell'ordine distinguere lo spaccio dall'uso personale». Si tratta di conseguenza di una autentica stretta, un vero e proprio giro di vite. Il disegno di legge, metterà insieme tre aspetti fondamentali: la prevenzione, il recupero, la repressione. «Occorre avere il coraggio - ha dichiarato Fini ai giornalisti - di colmare un vuoto determinato da una stagione di demagogia che spero sia alle nostre spalle». In Italia, ha proseguito il vicepremier, «è praticamente impossibile distinguere il comportamento volto allo spaccio da quello cosiddetto dell'uso personale di droghe». In conseguenza di questo stato di cose il governo vuole eliminare quella distinzione, incurante delle polemiche che, sicuramente, si scateneranno. «Immaginiamo già le accuse di chi ci dirà che non possiamo presumere di dar vita ad una politica nei confronti della droga che sia solo all'insegna di nette certezze: contro la droga senza compromesso», ha concluso Fini. In pratica gli stessi concetti sono stati sostenuti dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini il quale come padre - ha tenuto a sottolineare - si è dichiarato favorevole ad una linea più rigida nella lotta alla droga. «La droga è un nemico che va combattuto a viso aperto, con tutti gli strumenti possibili e senza scorciatoie. La più insidiosa di queste, a mio avviso, è la legalizzazione» sostiene Casini. Per il presidente della Camera, la distinzione tra droghe "leggere" e "pesanti" è "ingannevole". «Anche le droghe che talora si usa qualificare leggere, spesso con l'intento ipocrita di minimizzarne gli effetti, creano dipendenza e compromettono la personalità dell'individuo: la distinzione tra leggere e pesanti è ingannevole e controproducente». Ha ottenuto grandi applausi nell’Auditorium della tecnica all’Eur anche il ministro della Salute, Girolamo Sirchia: «Distinguere tra droghe leggere e pesanti è sbagliato" Sostenere che le leggere non sono pericolose e che anzi possono aiutare a socializzare - ha aggiunto Sirchia - è offrire ai giovani modelli sbagliati che sono l’opposto della realtà».
Successivamente il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha spiegato le nuove misure su cui un gruppo di studio sta definendo gli ultimi dettagli: «Con il disegno di legge viene eliminata qualsiasi distinzione tra droghe leggere e pesanti. Le tabelle si semplificano e si riducono a due: stupefacenti e psicofarmaci».
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