ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL TEMPO (Sezione: Politica Pag. ) |
Mercoledì 24 settembre 2003 |
di BIBI DAVID
«Tolleranza zero per aiutare i giovani»
ROMA — Il cattivo esempio arriva dai cantanti rock e dagli opinion leaders giovanili. Il giorno dopo l'annuncio del «giro di vite» sulla droga, il vicepremier Gianfranco Fini sferra l'affondo. E lo fa contro i Vasco Rossi e i Piero Pelù della musica, quelli che «dovrebbero riflettere prima di dire che drogarsi è un diritto e che la cultura dello sballo non può essere criminalizzata, perchè i dati scientifici dimostrano che le droghe causano danni individuali oltre a comportare costi sociali». In risposta alle accuse mosse al governo per aver parlato, riguardo alle droghe, di "tolleranza zero", Fini ha replicato: «Tolleranza zero non vuol dire, come molti hanno fatto credere, l'utilizzo di metodi repressivi e polizieschi, bensì una assoluta fermezza di posizione contro la cultura dello sballo, che deve essere criminalizzata». Una posizione condivisa anche dal ministro della Giustizia Castelli: «Per contrastare il traffico di droga ci vuole tolleranza zero. C'è in Europa una grossa ipocrisia di fondo - ha aggiunto - non si capisce come si possa lottare contro il traffico di stupefacenti e tollerare contemporaneamente il consumo personale di droga». Sul nuovo disegno di legge del governo è intervenuto anche il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. «Non vi sarà un irrigidimento, ma anzi si andrà nella direzione di consentire l'effettività del recupero», ha sottolineato. In caso di consumo di spinelli, ci sarà «un richiamo da parte del prefetto e al più una sanzione amministrativa. Se esistono le condizioni per un recupero, verrà indirizzato a una struttura di recupero, altrimenti vi sarà un mero richiamo dal punto di vista amministrativo. Non certamente il carcere», ha chiarito. Ieri il vicepremier e il vicesegretario generale dell'Onu e direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro droga e crimine (Unodc), Antonio Costa, hanno illustrato il primo rapporto globale sulle droghe leggere, ecstasy e anfetamine. Alla presentazione hanno partecipato anche John Walters, direttore dell'Ufficio della Casa Bianca per la politica nazionale di controllo delle droghe, e il prefetto Pietro Soggiu, Commissario straordinario di governo per il coordinamento delle politiche antidroga. Il consumo di droghe, hanno riferito Fini e Costa, si sta diffondendo a ritmo allarmante. Si stima - hanno proseguito - che vengano prodotte più di 500 tonnellate di stimolanti di tipo anfetaminico ogni anno. A differenza della cocaina e dell'eroina, la cui produzione è limitata ad alcuni fattori climatici e geografici, le droghe sintetiche possono essere prodotte, con estrema facilità, dovunque. Dal rapporto è emerso inoltre che oggi, sempre più, i produttori clandestini si avvalgono della diffusione delle nuove tecnologie e si servono di Internet per attrezzare laboratori e che il consumo maggiore di ecstasy si ha, in ordine, in Estremo Oriente, nel Sud-Est asiatico, in Europa, in Australia e negli Stati Uniti. Maggior paese produttore di droghe sintetiche è l'Europa. Il direttore dell'ufficio della Casa Bianca per le politiche nazionali di controllo delle droghe Walters, intervenendo alla conferenza stampa, ha aggiunto: «Questo primo rapporto mondiale delle Nazioni Unite conferma che siamo di fronte ad un'ondata di abuso degli stimolanti sintetici». John Walters ha terminato il suo discorso con una previsione ottimistica. «Guardiamo con speranza - ha detto - alla collaborazione stretta con l'Onu e ci auguriamo che un lavoro comune possa ,se non eliminare, ridurre pesantemente la minaccia rappresentata dall'abuso e traffico di droga».
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