ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:  Politica   Pag.     )
Venerdì 7 Marzo 2003

di FOSCA BINCHER

 

RISCHIA di saltare l’impianto del decreto legge contro la violenza ...


 

... negli stadi che il governo aveva varato poco più di una decina di giorni fa. I garantisti di maggioranza e opposizione si sono trovati ancora una volta sulla stessa linea d’onda avanzando durante l’esame in commissione Giustizia della Camera più di una perplessità su uno dei cardini del decreto legge: l’arresto in flagranza differita fino a 36 ore dei tifosi violenti identificati attraverso le telecamere dello stadio.

Secondo molti parlamentari della commissione presieduta da Gaetano Pecorella infatti la norma più importante del decreto sarebbe incostituzionale, introducendo un regime speciale di procedura legato a un solo tipo di reato. Il primo ad avere manifestato perplessità è stato mercoledì il deputato di Forza Italia, Vittorio Tarditi, spiegando che «pur condividendo l'esigenza di arginare la violenza negli stadi, ci sono dubbi sulla compatibilità dell’ampliamento del fermo con il dettato costituzionale». Ancora più evidente il dissenso da parte dei diessini Anna Finocchiaro e Giovanni Kessler. Ma anche l’avvocato più famoso della commissione, il forzista Nicola Ghedini che difende Silvio Berlusconi davanti al Tribunale di Milano, non ha avuto mezzi termini. «L'arresto obbligatorio», ha sostenuto, «previsto dall'articolo 380 del codice di procedura penale è correlato alla flagranza di delitto. Pur condividendo le finalità di contrasto ai fenomeni di violenza, devo osservare che l'istituto dell'arresto differito è estraneo alla normativa codicistica e presenta aspetti controversi anche in relazione dell'articolo 13 della Costituzione. Ed è evidente che l'arresto differito fondato sulla base di documentazione videofotografica configura una discriminazione rispetto ad altre fattispecie di reato, come ad esempio la rapina in banca, nelle quali i filmati non possono essere utilizzati a fini probatori».

Un percorso ad ostacoli già per il testo base che oltretutto è già stato applicato una prima volta dopo gli scontri che hanno preceduto la partita di calcio Torino-Milan. Ma ad alimentare le polemiche c’è anche il preannuncio di un nuovo emendamento fatto dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, che offrirà ai prefetti la possibilità di spostare o anche annullare partite di calcio per timori di scontri fra le tifoserie.

La modifica preannunciata da Mantovano prevede «la facoltà per il prefetto di disporre il differimento dello svolgimento di manifestazioni sportive, ovvero, in situazioni connotate dalla permanenza del pericolo di grave turbativa, il divieto dello svolgimento di manifestazioni sportive per periodi di durata ciascuno non superiore ai trenta giorni. Il provvedimento di differimento può rendersi necessario per la concomitanza di diverse manifestazioni, che richiederebbe un ingente impiego delle Forze di polizia; il divieto di svolgimento presuppone invece situazioni di grave pericolo, che talvolta possono verificarsi in sedi periferiche o meno controllate». Il voto sul testo è previsto per la prossima settimana.


 

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