ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:     Pag.     )
Venerdì 8 novembre 2002

E. S.

Immigrati, Bossi attacca il Viminale



 

LA circolare del Viminale è «abusiva e illegale», un «evidente errore», e perciò va subito ritirata. Umberto Bossi e la Lega attaccano con estrema durezza la circolare del Ministero dell'Interno che concede un permesso di soggiorno di sei mesi a quegli immigrati che denunciano il datore di lavoro che si è rifiutato di regolarizzarli. In questo modo, sostiene il ministro leghista, viene stravolta la legge sull'immigrazione, ma una legge non può essere modificata da un ministero. Oltretutto, fa presente Bossi, non si capisce come su questa materia possa intervenire il ministero dell'Interno visto che è in funzione un Comitato misto interministeriale che si occupa dell'attuazione della legge Bossi-Fini. Ma come è potuto accadere un fatto del genere? Bossi non ha dubbi: si tratta di un evidente errore, anzi, precisa, di «un errore di apparati burocratici» collegati a «quelle organizzazioni che avevano costruito un'industria fiorente sui clandestini e che con la nuova legge rischiano ora di perdere, dopo il loro Dio, anche il dio denaro al quale si sono recentemente convertite».

La circolare del Viminale ha provocato contrasti anche in An. Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha difeso l'iniziativa del Viminale, escludendo che, come teme Bossi, ci possa essere una strumentalizzazione perché, ha assicurato, sarà espulso chi fa ricorso senza averne diritto e solo per guadagnare tempo. Il capogruppo dei deputati di An, Ignazio La Russa, pur sostenendo che la circolare non è illegale, dà in parte ragione a Bossi «quando dice che nella gerarchia delle fonti una circolare non può mai superare una legge». Ma per La Russa la circolare è opportuna per il suo contenuto, perché, ha affermato, certamente neanche Bossi vuole lo sfruttamento degli extracomunitari in regola. Per la Lega, invece, il documento è sbagliato e deve essere ritirato. Chi non ha un lavoro, taglia corto Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, deve essere espulso e poi si decide sul suo ricorso. E l'Ulivo attacca la Casa delle Libertà per questi nuovi contrasti.


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