ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Messagero Veneto (Sezione: Pag. ) |
Domenica 16 Marzo 2003 |
Laura Pigani
«I confini sono più sicuri»
Rispetto al passato, i dati dimostrano che il confine di terra tra l’Italia e i Balcani, e quindi fra il Friuli e gli Stati confinanti, ha avuto degli incrementi notevoli in termini di maggior sicurezza, anche nell’individuazione di clandestini che sono stati poi espulsi dal nostro territorio». Sono le parole pronunciate, a margine dell’inaugurazione della nuova Questura di Udine, dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano riferite al fenomeno dell’immigrazione. In merito allo scoppio della guerra in Iraq e all’esodo di profughi paventato, Mantovano ha osservato che «l’Iraq non è il Kossovo e quindi non è il caso di creare inutili allarmismi su eventuali flussi migratori da quel Paese. Prima di fare previsioni è necessario attendere lo sviluppo degli eventi. Tutti speriamo che il conflitto non ci sia, ma, in caso contrario, mi sembra superfluo segnalare che tra l’Iraq e l’Italia la distanza è superiore rispetto a quella fra l’Italia e il Kossovo». Sempre in materia di immigrazione, il Sindacato autonomo di polizia ha approfittato della visita del sottosegretario per far presente le proprie esigenze, racchiuse in un documento consegnato all’onorevole e al vice capo vicario della polizia Antonio Manganelli. In particolare, si evidenziava «la necessità di istituire un centro di temporanea permanenza in regione», per poter applicare al meglio la legge Bossi-Fini. «Il notevole aumento dei servizi di accompagnamento in frontiera o ai centri di temporanea permanenza, siti in località distanti dalle 4 province - è stato detto -, costringe gli operatori a non svolgere i loro compiti istituzionali». Il Sap, infine, ha richiesto anche mezzi, strumenti, vestiario migliori e ha sottolineato la carenza di agenti assistenti.
|
vedi i precedenti interventi |